Heraco è il nuovo vino firmato dalla cantina Grosjean, simbolo di un forte legame familiare e di una tradizione vitivinicola che affonda le radici nella Valle d’Aosta. Il nome stesso è un omaggio alla famiglia: Heraco è l’acronimo delle iniziali di Hervé, Eraldo, Didier e Marco, quattro vignerons uniti dalla passione per la viticoltura di montagna e per il territorio valdostano.

Questo rosso nasce dall’assemblaggio di due dei principali cru dell’azienda, le vigne Tzeriat e Rovettaz, situate nel cuore della regione. Tzeriat, piantata negli anni ’60 dal nonno Dauphin, è la fonte del Pinot Noir, che dona eleganza ed equilibrio, mentre Rovettaz, il vigneto più grande dell’azienda con i suoi 6,5 ettari, offre una selezione di vitigni tra cui il Fumin, il Torrette Superieur e il Clairetz, che completano la complessità del vino. Quest’ultimo vigneto, con una tradizione vinicola che risale a oltre 300 anni, è una delle zone più rinomate per la produzione di vini in Valle d’Aosta.

Il processo di vinificazione di Heraco è un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Le uve sono state lasciate “sposare” per alcuni mesi, da agosto 2023 a gennaio 2024, in tonneau da 600 litri, per poi affinare in bottiglia. Il risultato è un vino intrigante al naso e fresco al palato, con note di spezie che si fondono a sentori di frutta rossa e sottobosco. Il suo profilo verticale e austero lo rende un vino di rara finezza, destinato a maturare nel tempo e regalare ulteriori sorprese a chi avrà la pazienza di aspettare.

Heraco non è solo un vino, ma una storia di famiglia, un racconto che affonda le radici nei valori della tradizione e dell’identità territoriale. La cantina Grosjean, fondata negli anni ’60 dal nonno Dauphin, è oggi portata avanti dalla terza generazione della famiglia, con un forte impegno verso l’autenticità e la valorizzazione del territorio. Il passaggio al biologico, avvenuto nel 2011, ha ulteriormente consolidato l’identità di questa storica realtà valdostana.

Grosjean Vins è un esempio concreto di come la viticoltura di montagna possa esprimere il carattere unico di una regione, raccontando attraverso ogni bottiglia la passione, l’amore per la terra e la dedizione di una famiglia che ha saputo crescere nel rispetto delle proprie radici, con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

redazione rossorubino
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