Quante altre terre d’Italia possono vantare vini capaci di attraversare i decenni con tanta eleganza? A Carmignano, dove già nel 1716 i Medici riconobbero una vocazione unica per la viticoltura, il tempo sembra non passare mai davvero. Qui, assaggiare un vino con oltre trent’anni di vita e trovarlo ancora vivo, vibrante, integro, è un privilegio raro: un dono che solo pochi territori italiani sanno offrire.

La famiglia Contini Bonacossi custodisce questo dono da generazioni. È una di quelle famiglie che non producono soltanto vino, ma continuano a raccontare, attraverso ogni annata, la storia di un luogo e il suo respiro. A Capezzana, dove si produce vino dal lontano 804 d.C., il tempo è un compagno di viaggio: lento, paziente, capace di insegnare l’arte dell’attesa. La tenuta si stende a nord-est di Firenze, sulle colline che fanno da culla a una delle prime DOCG italiane, quella di Carmignano.

Vittorio Contini Bonacossi è stato tra i protagonisti di questa storia recente: fondatore e primo presidente del Bio-Distretto del Montalbano, ha lavorato per valorizzare un territorio che è un mosaico di biodiversità, cultura e umanità. Amava dire che la vera alchimia del vino di Capezzana si trova nell’estrema disomogeneità dei suoi suoli, nelle mille sfumature di esposizione che disegnano ogni filare. È proprio questa imperfezione armoniosa a rendere i vini di Capezzana così riconoscibili, così vivi, così longevi.

In cantina, il tempo riposa. Lì riposano annate che sono pagine di un diario liquido: testimoni silenziosi di stagioni passate, di mani che hanno vendemmiato, di cieli che hanno cambiato colore. La verticale di “Villa Capezzana” ha raccontato quasi un secolo di storia attraverso sette annate — 1925, 1979, 1983, 1995, 2005, 2015, 2021 — ognuna con la sua voce distinta, ma unite da un filo sottile di ribes nero e arancia, il profumo che ritorna sempre, come una firma invisibile.

Annata 2021 – Sangiovese e Cabernet Sauvignon
Nel calice si presenta integro ed espressivo, con un bouquet che richiama amarene, duroni e cenni floreali di susina e violetta. Al palato è teso, vibrante, con una lama sapida che ne definisce il carattere. Giovane, ma già promettente: un vino costruito per durare nel tempo.

Annata 2015 – Sangiovese e Cabernet Sauvignon
Naso intenso e compatto, ricco di frutta rossa e nera, prugne e ribes, con richiami di marasca, spezie e una scia balsamica elegante. Finale di liquirizia e tabacco dolce. In bocca è pieno, dinamico, con echi mentolati e caffè. Un sorso appagante, di grande equilibrio e soddisfazione.

Annata 2005 – Sangiovese e Cabernet Sauvignon
Profumo profondo e coerente, dove la frutta si mostra ancora viva: susina, ribes, tabacco dolce e una leggera vena mentolata. Il mallo di noce chiude con eleganza. Al palato è docile, gustoso e scorrevole: un vino che accompagna con discrezione e piacere, come una conversazione tra vecchi amici.

Annata 1995 – Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Canaiolo
Naso delicato, ormai in fase di piena maturità, ma ancora vibrante di ribes nero e frutti rossi evoluti. Tornano note di tabacco, balsami e sottobosco. Al palato è asciutto, nitido e saporito, con una freschezza sorprendente che ne allunga il ricordo.
Un vino “attuale”, capace di stare a tavola con eleganza ma anche di accompagnarti nei momenti più insoliti: da bere a pasto, o — perché no — persino sotto la doccia. Un compagno versatile, sincero e irresistibilmente godibile.

Annata 1983 – Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Canaiolo, Colorino
Naso evoluto, ma ancora integro, dove il frutto resiste tra note di tabacco, polvere di caffè e un accenno minerale di pietra focaia. Il palato è saporito, pulito, non troppo lungo ma vivo e coerente. Una memoria liquida che ancora pulsa.

Annata 1979 – Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Canaiolo, Colorino
Profumo molto evoluto: ribes maturo, polvere di caffè, sottobosco, incenso e salvia bianca. Al palato mantiene tensione e sapidità, con una sorprendente integrità gustativa. Un vino che parla piano ma dice tutto.

Annata 1925
Ridotto, ma di un fascino commovente: note di salamoia, tocchi ossidativi sottili, e una freschezza che lascia increduli. Una piccola reliquia liquida, viva, profumata e sorprendentemente godibile.

Capezzana è la prova che il tempo, quando è vissuto con rispetto, non consuma ma trasforma. In ogni bottiglia c’è la voce di una terra antica, l’eco di mani che l’hanno amata e la promessa che la bellezza, se custodita, può davvero durare per sempre.

Milko Chilleri
Giornalista e Sommelier, da sempre attivo comunicatore di arte cultura e gastronomia. Il vino è la mia passione: un bellissimo viaggio che non finisce mai.