Cinque anni alla guida dell’Associazione Viticoltori di Gaiole in Chianti rappresentano per Manuele Verdelli un periodo di crescita e di impegno collettivo. “È stata un’esperienza bellissima. Rappresentare, insieme al consiglio, più di trenta cantine è stato davvero stimolante. I rapporti che si sono creati con i colleghi e con l’associazione mi hanno dato grandi opportunità, sia a livello umano sia professionale”, racconta Verdelli.
Le sfide affrontate in questi anni sono state molteplici. “Da un lato quelle tecniche, legate alla produzione vinicola; dall’altro quelle comunicative, di marketing e commerciali. Anche se la pandemia ci ha costretti a prendere le distanze per un periodo, sono stati cinque anni ricchi di esperienze, sfide e grandi soddisfazioni. Vedere colleghi lavorare insieme, conoscersi meglio e formare un gruppo coeso è stato davvero il momento più bello”, prosegue.
Gaiole in Chianti è un piccolo comune, ma con una grande fama internazionale. “Gaiole conta circa 2.400 abitanti, ma è una delle capitali mondiali del Chianti Classico. Qui sono nate grandi famiglie del vino che hanno portato la nostra produzione in tutto il mondo. Il territorio è molto vario: diverse altitudini e esposizioni fanno sì che ogni impianto abbia una sua identità precisa, quasi come un piccolo consorzio all’interno del comune. Questa varietà contribuisce fortemente al carattere unico dei nostri vini”, spiega Verdelli.
Il valore del territorio e il legame con il consumatore
Negli ultimi anni, l’associazione ha rafforzato il proprio ruolo non solo nella promozione del territorio, ma anche nella creazione di un dialogo diretto tra produttori e pubblico. “Siamo continuamente sollecitati da fattori economici, politici e di mercato, e ci confrontiamo all’interno dell’associazione per trovare la strada migliore. Eventi come quello di stasera sono piccole ma importanti soluzioni: vogliamo che il produttore torni a essere vicino al cliente finale, dalla cantina alla tavola. È fondamentale che il rapporto tra produttore e consumatore sia diretto e autentico”, afferma il presidente.
“Terre di Gaiole”: vini che raccontano l’identità
Al Ristorante Pievano, all’interno del Castello di Spaltenna, si è svolta una serata che ha unito vino, territorio e alta cucina. Protagonista la carta dei vini “Terre di Gaiole”, una selezione curata dalle cantine associate che racconta la diversità e la ricchezza di questo angolo di Chianti.
Chianti Classico DOCG
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Chianti Classico “TORNUS” DOCG 2020 – 90% Sangiovese, 10% Merlot – Castello di Tornano
Chianti Classico Riserva DOCG
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“VIGNA BARBISCHIO” DOCG 2022 – Sangiovese, Malvasia Nera, Canaiolo – Maurizio Alongi
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“SERETINA” 2019 – 95% Sangiovese, 5% Canaiolo – Monterotondo
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Riserva 2020 – 90% Sangiovese, 10% Cabernet Sauvignon – Poggi del Chianti
Chianti Classico Gran Selezione DOCG
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2022 – 85% Sangiovese, 15% Merlot – Azienda Agr. Matteoli
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2019 – 100% Sangiovese – Castello di Meleto
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“PODERE CIONA” DOCG 2018 – 100% Sangiovese – Podere Ciona
IGT
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“LA GIOIA” 2020 – 100% Sangiovese – Riecine
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“NEBBIANO” 2021 – 100% Sangiovese – La Montanina
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“4C ENTO” 2020 – 100% Merlot – Casanova di Bricciano
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“FONTEMERLANO” 2020 – 100% Merlot – Castello di Cacchiano
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“MONTELODOLI” 2019 – 100% Sangiovese – Colombaio di Cencio
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“DEDICATO A BENEDETTA” 2019 – 100% Sangiovese – Fietri
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“SOLARE” 2019 – 80% Sangiovese, 20% Malvasia Nera – Fietri
L’evoluzione del gusto
Negli ultimi decenni anche il gusto del vino è cambiato, ma senza tradire l’anima del territorio. “Il vino di oggi non è quello di trent’anni fa, sia nello stile sia nei contenuti tecnici. Tuttavia, la direzione è chiara: il vino deve essere sempre più vicino al territorio e alle sue origini. Le aziende di Gaiole, grandi o piccole, hanno lavorato duramente per valorizzare le proprie radici e portare i vini al centro del proprio territorio, esprimendone appieno l’identità”, conclude Verdelli.
Cinque anni di presidenza che hanno consolidato l’associazione, rafforzando il senso di comunità e di appartenenza tra i produttori. Un percorso che guarda al futuro con fiducia, dove il Chianti Classico di Gaiole continua a racconta, calice dopo calice, la storia di una terra e dei suoi uomini.





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