Coldiretti torna alla ribalta con un’accusa decisa contro il Green Deal europeo, chiedendo alla Commissione europea maggiore trasparenza sul caso Timmermans. “Per anni i produttori agricoli e i coltivatori diretti sono stati demonizzati come il male assoluto,” dichiarano il Segretario generale Vincenzo Gesmundo e il presidente Ettore Prandini in una nota ufficiale, “mentre alcune associazioni ambientaliste sono state erette a giudici indiscutibili.”
L’inchiesta del quotidiano olandese De Telegraaf ha messo in luce presunti conflitti di interesse che, se confermati, darebbero ragione a chi, come Coldiretti, denuncia da anni i rischi di un ambientalismo ideologico. Secondo Gesmundo e Prandini, il Green Deal di Timmermans nasconde un’agenda politica a senso unico, incapace di bilanciare sostenibilità ambientale e tutela dell’agricoltura.
“L’agricoltore e il coltivatore diretto sono i veri custodi del territorio, del patrimonio agroalimentare e dell’ambiente, specialmente in un’epoca di devastanti cambiamenti climatici,” affermano i vertici di Coldiretti, ricordando i gravi danni inflitti alle filiere agricole da politiche che sembrano privilegiare interessi di parte.
La nota tocca anche settori come l’automotive e la manifattura, sottolineando come i problemi vadano oltre l’agricoltura. Dal 2021, Coldiretti è stata la prima a denunciare il “falso ambientalismo,” dietro cui vedono il peso di multinazionali e lobby miliardarie legate ai cibi sintetici.
Concludendo, i leader dell’associazione ribadiscono che la loro battaglia non è contro l’Europa, ma per svelare ciò che di torbido si cela nelle politiche comunitarie, difendendo il futuro di agricoltori e territori.