La proposta della Commissione europea per la Politica Agricola Comune (PAC) post‑2027 ha scatenato un acceso dibattito politico in tutta Europa. Il cuore della riforma consiste nella creazione di un fondo unico, che integrerebbe la PAC, la politica di coesione e altri strumenti nazionali e regionali, con l’obiettivo dichiarato di semplificare la gestione e aumentare la flessibilità degli Stati membri.

Secondo la Commissione, guidata da Christophe Hansen, la riforma consentirebbe una maggiore responsabilità nella gestione delle risorse e una governance più snella, pur mantenendo vincolati i pagamenti diretti agli agricoltori. Tuttavia, molti critici temono che l’accorpamento dei fondi possa ridurre l’autonomia della PAC e creare disomogeneità tra Stati.

Tra le prime critiche politiche, Dario Nardella ha dichiarato che “mancano garanzie su nuovi fondi da parte degli Stati membri. Il principio di solidarietà è stato cancellato” e ha aggiunto che “l’ipotesi della riduzione del bilancio agricolo UE è miope e controproducente”.

Anche l’Italia si è schierata apertamente contro la proposta. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha dichiarato che “la proposta la condivide solo la Commissione europea” e ha difeso la necessità che la PAC mantenga strumenti e bilancio autonomi. Critiche simili sono arrivate anche da Francia, Grecia, Austria e altri Paesi, che vedono nel fondo unico un rischio per la trasparenza e l’efficacia della politica agricola.

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione non vincolante esprimendo preoccupazione per i tagli al bilancio della PAC e sottolineando l’importanza di garantire sicurezza alimentare e coesione territoriale. Le organizzazioni agricole temono che la riforma penalizzi le piccole aziende e favorisca i grandi produttori, soprattutto in regioni come Milano (MI) e Bari (BA), dove la PAC è essenziale per l’economia rurale.

In questo contesto, la proposta della Commissione rappresenta un banco di prova per la capacità dell’Unione europea di conciliare modernizzazione, sostenibilità e equità nel settore agricolo.

Milko Chilleri
Giornalista e Sommelier, da sempre attivo comunicatore di arte cultura e gastronomia. Il vino è la mia passione: un bellissimo viaggio che non finisce mai.