Settembre segna l’inizio della vendemmia e, nel Chianti Classico, l’annata 2025 si preannuncia straordinaria. In un contesto globale complesso, il territorio del Gallo Nero si conferma forte grazie a qualità, tradizione e ricambio generazionale.
“Che si produca troppo vino nel mondo credo sia evidente. È in atto una selezione, ma c’è spazio per mantenere le quantità abituali delle denominazioni importanti: deve uscire dal mercato il vino che non ha senso venga prodotto”, dichiara Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico.
Le condizioni climatiche hanno favorito la qualità delle uve. “L’andamento stagionale è stato pressoché ottimale, con piogge al momento giusto e senza malattie fungine. Le uve sono sane e stanno raggiungendo la maturità perfetta: ci sono i presupposti per un’annata strepitosa”, ha aggiunto Manetti.
Nonostante le incertezze dovute a dazi e nuove tendenze di consumo, il Chianti Classico continua a essere competitivo. “I volumi di vendita sono leggermente superiori allo scorso anno. Il Chianti Classico si sta comportando meglio di altre denominazioni e la strategia di valorizzazione del Consorzio sta dando i suoi frutti”, spiega il presidente.
Il Gallo Nero vive anche un forte ricambio generazionale e cresce l’attenzione degli investitori stranieri. “Le nuove generazioni hanno un livello di professionalità più alto, parlano lingue straniere e sanno muoversi nel mondo. I capitali esteri portano mentalità diverse e contribuiscono all’internazionalizzazione”, evidenzia Manetti.
La centralità del territorio è stata confermata dall’ultima edizione dell’Expo del Chianti Classico a Greve in Chianti (Firenze), evento che celebra il legame tra vino e territorio e che resta un punto di forza per lo sviluppo economico locale e il turismo.
