Il confronto tra agricoltura e istituzioni europee entra in una fase critica. A evidenziarlo è Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana, che sottolinea come le scelte comunitarie non stiano rispondendo ai bisogni reali dei territori. “La politica europea sembra non ascoltare l’agricoltura, sembra dimenticarsene”, afferma, ricordando che il taglio di oltre il 20% delle risorse destinate al settore potrebbe mettere in difficoltà decine di migliaia di imprese.
Per Cesani, la questione non si limita alla riduzione dei fondi. L’ipotesi di un accordo Mercosur nella versione attuale apre scenari complessi: “Non siamo contrari agli accordi commerciali, ma servono le stesse regole. Senza reciprocità si spalancano le porte a prodotti ottenuti con standard meno controllati”. Una dinamica che rischia di penalizzare le filiere europee e di indebolire la tutela dei consumatori.
Il tema tocca anche il ruolo strategico dell’agricoltura, spesso sottovalutato nelle politiche comunitarie. Secondo la presidente, ignorare questo valore significa trascurare funzioni essenziali: presidio dei territori, qualità delle produzioni, accesso al cibo sano e prevenzione attraverso l’alimentazione.
Il confronto internazionale rende il quadro ancora più evidente. “Cina e Stati Uniti stanno investendo risorse ingenti nell’agricoltura, riconoscendo che chi produce cibo garantisce sicurezza ai popoli”, osserva Cesani. L’Europa, invece, rischia di muoversi in direzione opposta, con scelte che potrebbero indebolire un comparto decisivo per economia, ambiente e salute pubblica.
