Nel nord della Spagna, i pintxos — dal nome dello stecchino (pincho) che tiene insieme pane e vari condimenti sovrapposti — si gustano tradizionalmente come aperitivo, accompagnati da txikito o zurito, ovvero vino e birra. Ma sono perfetti anche con signature cocktail. A Firenze, infatti, da questo maggio, grazie allo chef Paulo Airaudo, potrete assaporare la raffinata selezione di pintxos nella Luca’s Lounge dell’Hotel La Gemma, tempio della mixology.
A due passi da Piazza della Repubblica, in Via dei Cavalieri, sorge un rifugio che brilla per eleganza. Perché non lasciarsi coccolare dallo staff con un aperitivo dopo un pomeriggio intenso di shopping? L’accoglienza è quella di una residenza antica, avvolgente, dotata di ogni comfort e con un marcato piglio cosmopolita. Il gusto e il design, a cura di Gemini, hanno saputo trasformare Palazzo Paoletti, regalandogli un’atmosfera tutta déco: tappezzeria estrosa ma mai invadente, stampe animalier e jungle, fiori freschi e turgidi nei vasi, marmi, sete, velluti, luci studiate. Domina il colore verde scuro, chiaramente ispirato al marmo Serpentino del Duomo di Firenze. A illuminare il tutto, tocchi di avorio e rosa pallido che richiamano le venature del bianco di Carrara e del rosso di Siena.
Dopo un primo cocktail a base di gin e tè matcha, preparato con maestria al piano terra, con un altro drink in mano — un’ottima rivisitazione dell’Americano, The First Rule, ispirato a Fight Club — sono salita al primo piano, dove il bar è sormontato da un instagrammabilissimo soffitto a specchio. Da lì si accede alla Lounge, una deliziosa corte incastonata tra i due corpi dell’hotel: spazio intimo e accogliente, perfetto per dedicarsi all’esperienza gustativa dei pintxos, ispirati a quelli del ristorante Ibai di San Sebastián, per cui Airaudo è stato recentemente premiato con una stella Michelin.
Lo chef argentino, di origini italiane, ha viaggiato molto, maturando esperienze in Messico, Sudamerica ed Europa. Nei Paesi Baschi possiede un altro ristorante, Amelia (due stelle Michelin); a Barcellona, Aleia (una stella); e Noi a Hong Kong, che si è aggiudicato due stelle Michelin.
Abbandonarsi alla scoperta dei sapori dei pintxos significa viaggiare nel nord della Spagna: con il Pan tomate — pan brioche tostato con pomodoro e prezioso jamón ibérico de bellota — oppure con l’Insaladilla, versione spagnola dell’insalata russa, rivisitata con l’aggiunta di ventresca. C’è l’Italia nel carciofo in tempura con maionese agli agrumi e lardo di Colonnata; si veleggia lontano con l’ostrica in tempura; si raggiunge il Medio Oriente con l’hummus di ceci all’olio aromatizzato all’erba cipollina e verdurine fresche. Il palato si vizia — e si sfida — con l’animella di vitello in spuma di pastinaca e aglio nero, una poliedrica fonte di rimandi gustativi.
E se poi si decide di restare a cena al ristorante Luca’s, un gioiellino da 25 coperti, convivialità e fine dining sono assicurati. Qui ho provato due piatti iconici di Airaudo: Sashimi di ricciola con daikon e acqua di pomodoro, meravigliosamente presentato e freschissimo, e Cappelletti con piccione e la sua salsa, burro e timo. Tutti piatti eccellenti, con un unico neo: il menù, nel complesso, risulta poco friendly per i vegetariani.
Il dolce mi ha sorpresa per estetica, scioglievolezza ed equilibrata dolcezza: un flan di formaggio di capra con aceto balsamico, da abbinare a Solalto, vino passito da Semillon, Traminer e Sauvignon Blanc, della Fattoria Le Pupille. Tutto un titillare di sensi, anche grazie all’ampia selezione di etichette di vini.
Il ristorante, luogo per eccellenza della convivialità, è dedicato a Luca Cecchi, imprenditore scomparso prematuramente, padre di Ginevra, Edoardo, Maria Sole, Massimiliano, Andrea, che nel 2023 hanno aperto l’hotel. La Gemma — nome azzeccatissimo, che richiama subito esclusività, eleganza e pregio — è un acronimo che contiene le iniziali dei genitori, Luca e Alessandra, e dei figli.
Su richiesta, per occasioni speciali, il boutique hotel apre le porte della sua piccola terrazza panoramica: un rooftop esclusivo, nicchia da cui ammirare da vicino il Duomo, Palazzo Vecchio e tutto il fascino della città.