La tendenza alla premiumizzazione nel mondo del vino è ormai consolidata: si beve meno, ma con maggiore attenzione alla qualità. La Cantina Bolzano ha abbracciato questa filosofia con le cuvée TAL 1908 e TAL 1930, vini di punta che rappresentano la perfetta sintesi tra territorio, vitigni selezionati e sperimentazione enologica. Negli ultimi anni le percentuali dei blend sono state leggermente modificate: nel rosso il Lagrein è stato incrementato, mentre nel bianco si è registrata una riduzione del Pinot Grigio, a vantaggio dell’eleganza complessiva dei vini.
La conca di Bolzano e l’Altipiano del Renon offrono microclimi ideali per la viticoltura. Le vigne si sviluppano tra i 200 e i 1000 metri, su terreni alluvionali e porfido vulcanico, ventilati e con forti escursioni termiche. Le condizioni naturali favoriscono la concentrazione aromatica e la mineralità, caratteristiche distintive dei Lagrein e dei bianchi storici come Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio.
Il TAL 1930, bianco, nasce dai migliori vigneti dell’Altipiano del Renon e dai pendii intorno a Bolzano, a un’altitudine tra 400 e 700 metri. Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio, coltivati in microclimi distinti e da viti di oltre 30 anni, maturano 12 mesi in piccole botti di rovere e 14 mesi in acciaio prima del riposo in bottiglia. Questo lavoro accurato conferisce al vino eleganza, finezza e complessità.
Il TAL 1908, rosso, prende vita sui terreni alluvionali di Gries, influenzati dal torrente Talvera e dal porfido vulcanico. Il blend di Lagrein, Cabernet e Merlot proviene da vigneti selezionati fino a 50 anni di età. Dopo 12 mesi in barrique francesi e 15 mesi in cemento, il vino sviluppa struttura, profondità e aromaticità uniche.
La moderna sede della Cantina BOZEN, completata nel 2018 e certificata Ökoinstitut Alto Adige e CasaClimaWine®, unisce estetica e sostenibilità. La forza di gravità riduce consumi ed emissioni, mentre il Progetto Qualità coinvolge 83 viticoltori su 118 ettari con rese controllate, sovescio e concimi organici. Il cuore del successo sono i 224 soci, custodi di 15 varietà di uve e di un legame profondo con la terra.
“Vogliamo fare il vino migliore della conca di Bolzano, questo l’intento”, commenta Matthias Messner
“La base dei nostri vini rossi è sempre il Lagrein, mentre gli altri vigneti vengono inseriti in percentuali variabili a seconda dell’annata. La produzione del Lagrein si concentra nel triangolo verde della città, verso San Maurizio (BZ), su terreni ciottolosi bianchi che accumulano calore di giorno e di notte. Grazie a queste condizioni naturali e a un’attenta gestione in vigneto, ogni anno riusciamo a ottenere maturazioni perfette e uve di eccellente qualità”, commenta Stephan Filippi
(Il metodo di valutazione rispecchia le caratteristiche del vino assaggiato in quel momento, le impressioni organolettiche ed emozionali dello stesso, del tutto soggettive e legate al gusto di chi lo ha assaggiato)
TAL 1930
2022
Paglierino tenue con riflessi verdolini. Al naso emergono note erbacee, pera e accenni di talco e selce che ne evidenziano la mineralità. In bocca è teso, dinamico, con ritorni vegetali e una freschezza persistente che accompagna un finale lungo e asciutto.
2021
Paglierino tenue, riflessi verdolini. Profumi erbacei che si fondono con tocchi tropicali, pera, fiori di gelsomino e felce. In bocca domina il registro vegetale, seguito da una mineralità lineare e persistente.
2020
Paglierino brillante. Note di gesso in primo piano, seguite da pesca bianca, menta, erbe aromatiche e sentori montani. Il palato è pieno, armonico, con chiusura ammandorlata che prolunga la sapidità del sorso.
TAL 1908
2022
Rubino compatto, riflessi porpora. Profumi di ciliegia marasca e prugna matura. Bocca piena, vivace, con ritorni di prugna e mallo di noce che amplificano struttura e complessità.
2021
Rubino compatto con riflessi violacei. Profumi dinamici di prugne e ciliegie, chiusi da una nota minerale di grafite. In bocca è scattante, succoso, con finale delicatamente tannico.
2020
Rubino fitto, riflessi violacei. Aromi armonici di prugne, rose e grafite. Palato disteso, fresco, con richiami di frutta croccante che sottolineano eleganza e morbidezza.
Per i bianchi, ci troviamo di fronte a vini di grande pregio, caratterizzati da un equilibrio gustativo armonioso e da una complessità aromatica raffinata, che si esprime in un sorso verticale e vibrante. I rossi, invece, mostrano materia e struttura di alto livello; le ultime annate, seppur promettenti, sono ancora in fase evolutiva e necessitano di qualche tempo per esprimere pienamente il loro potenziale.
La degustazione si è conclusa al ristorante due stelle “Terra – The Magic Place”, dove la cucina di Heinrich Schneider traduce il territorio in fine dining: erbe spontanee, pesci locali come la trota di montagna, tecniche raffinate e un legame profondo con il bosco circostante. Un ambiente che amplifica natura, vino ed esperienza sensoriale.




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