L’approvazione delle clausole di salvaguardia da parte del Parlamento europeo rappresenta uno snodo decisivo nel percorso verso un possibile accordo commerciale tra Unione Europea e Paesi Mercosur. Con 431 voti favorevoli, 70 astenuti e 161 contrari, l’Eurocamera ha dato il via libera a un meccanismo pensato per intervenire rapidamente qualora l’apertura dei mercati generasse pressioni eccessive su settori agricoli considerati vulnerabili.
Il regolamento definisce in modo puntuale come l’Ue potrà sospendere, anche in via temporanea, le preferenze tariffarie su prodotti sensibili importati da Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay. Tra questi rientrano carni bovine e pollame, comparti che negli ultimi anni hanno espresso forte preoccupazione per il rischio di concorrenza a basso costo e standard produttivi non sempre allineati a quelli europei.
L’obiettivo è duplice: garantire un quadro di tutela immediata per gli agricoltori europei e, allo stesso tempo, mantenere aperto il dialogo commerciale con l’area sudamericana, considerata strategica per la diversificazione degli scambi.
Nel corso di un’intervista, l’europarlamentare Dario Nadella ha sottolineato come il tema sia particolarmente sentito nelle comunità rurali. “Quanto al Mercosur sappiamo bene delle preoccupazioni degli agricoltori e per questo siamo impegnati a votare nel modo più rigoroso le clausole di salvaguardia”, ha spiegato, evidenziando la necessità di strumenti capaci di intervenire qualora l’accordo producesse “effetti dannosi, sproporzionati e imprevisti”.
Secondo Nadella, l’apertura dei mercati resta un obiettivo legittimo, soprattutto in un contesto globale segnato da tensioni commerciali e spinte protezionistiche. Tuttavia, questa apertura deve procedere parallelamente al rafforzamento delle filiere europee, con risorse dedicate alla promozione all’estero, alla certificazione della qualità e al rispetto di standard comuni anche da parte dei partner sudamericani.
Il dibattito rimane aperto, ma l’approvazione delle clausole segna un passo concreto verso un equilibrio più solido tra competitività internazionale e tutela del sistema agricolo europeo.
