L’azienda vitivinicola GagiaBlu si trova a Roselle, un borgo di origine etrusca, a poca distanza da Grosseto. Nasce nel 2008 per volere di Laura Moriello e del marito Flavio. L’etimologia del nome deriva da ghiandaia, uccello molto diffuso in Maremma. La superficie totale si estende su circa 23 ettari, di cui oltre 5,5 sono vitati. Le varietà allevate sono: vermentino, ciliegiolo, sangiovese e merlot. Un territorio baciato dal sole, la vicinanza al mare gli conferisce una ventilazione costante. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono notevoli, io ne sono un testimone, durante il servizio militare svolto al 4°Stormo di Grosseto, ho fatto qualche guardia, proprio a Roselle e le temperature notturne erano molto basse. In un periodo di radicali cambiamenti, noi di RossoRubino.tv abbiamo posto alcune domande a Laura.
Quali sono state le tappe più importanti per voi nel 2025?
Tappe fondamentali: fiere: Vilnius, Vinitaly, Vitigno Italia a Napoli, Life of Wine a Roma. Enoturismo: incrementato la sponsorizzazione del brand attraverso eventi del mercoledì nel periodo primavera estate, pubblicizzato le esperienze che offriamo. Cantina: implementazione di nuovi macchinari che hanno reso la vendemmia 2025 più agevole e „comoda“ per gli operatori. Cene con il produttore: ho partecipato piacevolmente all‘idea della cena con il produttore e penso sia stata una tappa da ripetere in giro per l‘Italia. E‘ un format che funziona e che mette in contatto il produttore con la gente, che è il mio pane quotidiano.
Come descrivereste la situazione attuale del settore vinicolo?
Sicuramente la situazione attuale, se paragonata a un lustro fa, potrebbe sembrare catastrofica, ma personalmente ritengo che siano solo cambiati i gusti, e come ogni bravo imprenditore deve fare, bisogna adeguarsi senza perdere di vista la propria filosofia aziendale. Produrre meno ma meglio, con attenzione alla qualità, scegliendo il campionato che si vuole giocare in base alle proprie attitudini, è il primo passo per continuare a fare il mio lavoro con estrema attenzione e serietà. Il vino in Italia e nel Mondo è cultura e non morirà mai. Bisogna adeguare la comunicazione rendendola accessibile a più persone, adeguare le produzioni senza speculare. Bisogna attrarre i giovani al ritorno al gusto del buon vino rendendo i messaggi lanciati smart e diretti.
Avete dimostrato di credere nei vini a bassa gradazione alcolica: pensate che stia iniziando una nuova era per il vino?
Credo che sia iniziata da tempo una nuova era nel mondo del vino, soprattutto fra le nuove generazioni che amano bere bene ma con tassi alcolici inferiori. Tuttavia, rimango ferma sul fatto che ci sono dei vini che, per loro stessa natura e tipologia di vinificazione, debbano avere una struttura importante e corposa-e su questo non ci sono mode da seguire, penso al Barolo, all‘Amarone o al Brunello che evidentemente non possono essere vini leggeri e meno male-aggiungo!
Quali rammarichi e quali soddisfazioni vi lascia questo 2025?
Rammarichi nessuno: quello che non abbiamo fatto nel 2025, lo faremo nel 2026 senza problemi. Soddisfazioni tante, soprattutto date dalla squadra con cui collaboro che è sempre pronta a intraprendere iniziative nuove per far conoscere il brand. Grazie a un lavoro di squadra molte persone sono entrate a far parte della „famiglia“ GagiaBlu e questo mi riempie di soddisfazione.
Quali sono le prospettive e i progetti principali per il 2026?
Ci concentreremo sull‘in-coming soprattutto degli Under 30, a cui rivolgiamo sempre molta attenzione. Creeremo eventi ad hoc per la primavera e stiamo lavorando davvero molto al format “aperitivo condiviso“ per conferire al vino anche un aspetto sociale: crediamo infatti che il vino sia convivialità e socialità, e in un‘epoca in cui si fatica a parlare ma si preferisce chattare, ci piacerebbe pensare che il calice di vino possa essere un collante del dialogo anche fra persone che non si conoscono. Sul versante distribuzione, stiamo pensando a tappe in giro per l‘Europa e ovviamente parteciperemo a molte fiere ed eventi sul vino in giro per l‘Italia.




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