Horeca: quali sono le aspettative?

    Hospitality, restaurant, catering, sono le iniziali del settore che negli ultimi due anni ha sofferto maggiormente a causa della pandemia, ma che adesso sembrerebbe essere in netta ripresa.

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    Il Natale come ogni anno, porta con se la voglia di festeggiare, ma sopratutto quella di condividere, la vera domanda è: dove?

    E’ stato un Natale al ristorante per quasi 5 milioni di italiani, e 77mila ristoranti sono stati aperti il 25 dicembre, e quasi tutti (81,7%) hanno ideato il menù fisso, che mostra una serie di vantaggi come ad esempio la cucina che lavora meglio, e sa esattamente quello che deve preparare e quante persone al massimo può accettare.

    Alcuni ristoratori hanno deciso di voler staccare la spina per consentirsi così di trascorrere la festa con i propri familiari. Altri invece, hanno deciso di lavorare “no-stop” concedendosi una pausa dopo Natale.

    Gli italiani hanno speso in media 70 euro a persona, per chi invece ha voluto spendere meno, è riuscito a trovare soluzioni sui 50 euro a persona. Ora però si pensa a quello che succederà nei prossimi mesi, e questa fisiologica ed apparente calma nel settore HORECA, può essere il momento perfetto per pianificare il lavoro primaverile ed estivo.

    Quali sono le previsioni e le tendenze per la stagione in arrivo del 2023? Sicuramente l’idea di partenza è di ritornare ai consumi, e numeri del 2019. L’inizio dell’anno è dominato da molta incertezza, e si avverte parlando con tanti che lavorano dietro il bancone, o anzi, meglio dire in questo caso “dietro le quinte” che il problema principale ed urgente da risolvere sia la mancanza del personale, e i costi delle spese.

    Il personale va formato, e questa è la base per ogni attività che si rispetti, perché il cliente è sempre più informato, osserva, e giudica tutto. La clientela in più oggi è molto più attenta e selettiva, grazie anche ai mezzi di comunicazione che abbiamo a disposizione, basti pensare ai social media: Instagram, Facebook.

    Il binomio perfetto per farsi conoscere, e far conoscere, e il passaparola così non si ferma mai. I social hanno facilitato anche il metodo di prenotazione, differentemente da prima che bastava fare una chiamata all’amico ristoratore che ci teneva un tavolo riservato.

    Oggi è tutto più semplice e veloce, sopratutto. La velocità è fondamentale, avere nell’immediatezza tutto e subito, e questo forse perché anche la stessa pandemia ci ha impigriti. Quando si tratta di spendere soldi, la scelta del ristorante e dei bar dipende dall’offerta complessiva.

    Laddove quest’ultima risulta essere interessante ci sono buone e tante possibilità di lavorare con un target di persone molto più vasto ed elevato. Le sale ricevimenti stanno preparando i dettagli per degustazioni sposi, ed eventi in vista del bel tempo e sicuramente il vino anche qui la farà da padrone.

    Bollicine, rosati e bianchi, i must dell’estate, ma il turista sopratutto lo straniero ricercherà anche il rosso perché amante ed appassionato dei vini italiani targati “tre bicchieri”.

    Spiagge, aperitivi sul mare, lidi all’aperto, musica, karaoke e tanto altro ancora, sicuramente si respira un aria ottimista e c’è tanta voglia di fare, e il trend del momento del take away è particolarmente abbracciata come filosofia e modus operandi di tanti.  Si fa presto a parlare di statistiche, ma a conti fatti, le premesse sembrano essere buone, da nord a sud.

    Noi siamo qui in veste di spettatori e consumatori che credono nel loro territorio, perché da sempre siamo maestri del mestiere, e la materia prima non ci manca, anzi abbiamo solo da migliorare.

    Dalila Grossi
    Pugliese, annata 1993, cresciuta a vista mare, orecchiette e vino: viaggiatrice seriale da sempre, scopro il mio debole per il mondo dell’enogastronomia facendo la guida turistica. Oggi sono consulente e Sommelier, amo la buona tavola, le bollicine e le storie dei produttori.