Nel cuore della Valdichiana senese, a pochi chilometri da Montepulciano (Siena), ha aperto ufficialmente al pubblico “Le Macchine del Vino”, il primo museo aziendale a entrare nella rete della Fondazione Musei Senesi. L’inaugurazione si è tenuta lo scorso 17 maggio, con il simbolico taglio di un nastro realizzato con un tralcio di vite, emblema di una tradizione millenaria che lega la Toscana al vino.
Il museo nasce all’interno della tenuta della Carpineto – Grandi Vini di Toscana, realtà storica iscritta nel Registro Nazionale dei Marchi Storici, e raccoglie oltre 180 oggetti tra strumenti, macchinari, documenti e fotografie d’epoca, testimonianza preziosa dell’evoluzione dell’enologia italiana.
L’ideatore e collezionista è Antonio Mario Zaccheo, cofondatore della Carpineto, che ha dedicato oltre sessant’anni della sua vita alla viticoltura e alla valorizzazione del territorio toscano. “Le Macchine del Vino è una collezione in divenire – racconta Zaccheo – nata dalla volontà di raccontare, attraverso gli strumenti del mestiere, la storia di due famiglie profondamente legate alla terra e al vino”.
La collezione si sviluppa in sezioni tematiche: dalla viticoltura con zappe e ferri da cavallo, alla cantina con pompe a bilancino di fine ’800, torchi, presse, bilance, fino a strumenti di laboratorio come microscopi, ampolle e pipette ancora in uso. Spiccano anche oggetti rari come un Malligand per la misurazione dell’alcol e un filtro in legno del XVIII secolo.
Accanto all’esposizione permanente, il museo offre esperienze immersive di enoturismo: degustazioni tecniche, wine trekking, picnic tra i filari e visite guidate. Il tutto in un contesto paesaggistico straordinario, all’interno di una tenuta di 180 ettari tra vigneti, uliveti e boschi, che si estende tra i comuni di Chianciano Terme (Siena) e Montepulciano (Siena).
“Accogliamo con entusiasmo questo nuovo museo – ha commentato Alessandro Ricceri, presidente della Fondazione Musei Senesi – perché racconta una storia radicata nel territorio, tra tradizione, cultura materiale e sostenibilità”.
Un nuovo tassello si aggiunge così al racconto della Toscana del vino, dove passato e innovazione si incontrano tra le colline più belle della regione.