Il dibattito sull’accordo UE–Mercosur torna centrale nel confronto politico ed economico europeo. Nelle comunicazioni alla Camera, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha definito “prematuro” procedere alla firma dell’intesa, spiegando che “è necessario attendere che il pacchetto di misure aggiuntive a tutela del settore agricolo sia perfezionato” e che venga discusso con gli agricoltori. La premier ha precisato che l’Italia non intende bloccare il negoziato, ma approvarlo solo quando saranno garantite “adeguate condizioni di reciprocità”.

Una posizione accolta positivamente da Coldiretti, che insieme a Filiera Italia esprime “sconcerto e profonda preoccupazione” per le dichiarazioni del presidente di Federalimentare Paolo Mascarino, secondo cui le clausole di salvaguardia sarebbero “solide ed efficaci”. L’organizzazione agricola giudica tali affermazioni “prive di fondamento”, ricordando le lacune dell’attuale testo e sostenendo la necessità di rinviare l’approvazione, come richiesto anche dal Primo Ministro francese. Coldiretti denuncia inoltre il rischio di importazioni da Paesi con standard ambientali e sociali non equivalenti a quelli europei.

Una posizione più articolata arriva dal settore vitivinicolo. In una lettera indirizzata alla presidente del Consiglio, il presidente dell’Unione Italiana Vini Lamberto Frescobaldi sottolinea che l’accordo “rappresenta un passaggio di particolare interesse”, grazie alla riduzione graduale dei dazi e al riconoscimento delle indicazioni geografiche. Per UIV, l’intesa potrebbe contribuire a diversificare mercati oggi troppo concentrati, pur nel rispetto delle garanzie per l’agricoltura europea.

Il confronto resta aperto, con l’Italia chiamata a bilanciare la tutela delle filiere agroalimentari con le opportunità commerciali offerte dall’intesa.

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