È polemica sul vino toscano e su una frase che Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, avrebbe pronunciato durante un incontro con il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. Commentando un confronto tra il Montepulciano d’Abruzzo e il Nobile di Montepulciano, Salvini avrebbe esclamato:
” Meglio così, perché i toscani hanno rotto le p…”.
La frase, non confermata ufficialmente ma riportata da più fonti, ha immediatamente sollevato un’ondata di critiche. In particolare dalla Toscana, dove il Vino Nobile di Montepulciano, prodotto DOCG di eccellenza della provincia di Siena (Siena), è considerato un simbolo identitario e culturale.
La vicepresidente e assessora all’agricoltura della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha replicato con fermezza:
“Il ministro Salvini deve avere rispetto verso una regione i cui vini sono al vertice mondiale. Gli consiglio di lasciar perdere l’enologia, su cui pare non abbia grande competenza, e di occuparsi piuttosto delle cose che lo riguardano”, ha dichiarato.
E aggiunge:
“Invece di scusarsi con le toscane e i toscani per la sua infelicissima e offensiva uscita, leggo che Salvini dice di aver fatto una battuta: ma non mi fa ridere”.
Anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, è intervenuto duramente:
“Le frasi sui toscani che “hanno rotto le p…” sono vergognose e indegne di un ministro. Spero che abbia almeno il buon gusto di chiedere immediatamente scusa”, ha scritto su Facebook.
In difesa del vino toscano è intervenuto anche il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, che ha replicato con toni ironici ma decisi, sostenendo il valore storico e la qualità riconosciuta a livello internazionale del proprio prodotto.
Dal canto suo, Salvini non ha smentito del tutto la frase, limitandosi a liquidare la vicenda come uno scherzo:
“Fatevi una risata ogni tanto”, ha commentato.
Ma la vicenda, anche se in parte sdrammatizzata, ha riportato al centro il valore simbolico e commerciale del vino toscano, vera eccellenza del Made in Italy nel mondo. E ha riacceso la sensibilità verso il rispetto dei territori e delle loro tradizioni.
A rincarare la dose contro Salvini è intervenuto anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, che ha definito la battuta “inopportuna e priva di senso istituzionale”, sottolineando come il Vino Nobile di Montepulciano rappresenti “un elemento distintivo della nostra produzione, con un’eco nazionale e internazionale”. Giani ha poi aggiunto che la Toscana non ha bisogno di gare o confronti, poiché la qualità delle sue produzioni vitivinicole è riconosciuta in tutto il mondo.
Anche il senatore Dario Parrini ha espresso il suo sdegno: “Un vicepremier che insulta sguaiatamente una regione intera e i suoi quasi quattro milioni di abitanti. Poche persone disonorano le istituzioni e l’incarico che ricoprono come fa, quasi ogni giorno, il ministro Matteo Salvini“.
Infine, l’ex presidente del Consiglio e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha commentato con tagliente sarcasmo: “Dice Salvini che i toscani hanno rotto. Può darsi, per carità. Sono i soliti pensieri raffinati e profondi di un uomo che cantava “Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani” e poi è andato a chiedere i voti in Campania”.
Anche queste parole confermano quanto la questione, pur nata da una frase infelice, abbia toccato corde profonde legate al rispetto istituzionale e all’identità culturale dei territori.