Nubite: unione d’eleganza e territorio

Dal latino "nubĕre", un Trebbiano Spoletino umbro che intreccia storia e freschezza in un sorso di autentica identità.

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Il nome Nubite non è una semplice invenzione di marketing, ma una scelta che affonda le radici nella storia agricola umbra. Deriva dal latino nūbo, nūbēre, “maritarsi”, ed è un omaggio alla tradizione delle viti maritate agli alberi – aceri o olmi – come si usava fare con il Trebbiano Spoletino nei secoli passati. Le viti crescevano avvinghiandosi ai tronchi, come in un antico patto d’unione, sollevandosi da terra per sfuggire alle gelate e cercare la luce.

Terre de la Custodia ha voluto richiamare questa antica pratica nel nome e nell’etichetta del suo Trebbiano Spoletino in purezza. Un vino che racconta il territorio e il passato con eleganza moderna.

Nel calice si presenta con un luminoso giallo paglierino e riflessi verdolini. Al naso, mi conquista con note fini di fiori di campo, mela gialla e felce. In sottofondo emergono miele e albicocca, in un equilibrio mai invadente.

Il sorso è sottile all’inizio, poi cresce in tensione, vivacizzato da una spinta agrumata e da una bella mineralità. Il finale è pulito, sapido, con una persistenza che non vuole stupire, ma sedurre lentamente.

Nubite è un bianco che parla con voce pacata, ma lascia un’impronta chiara: quella di una terra e delle sue radici.

Milko Chilleri
Giornalista e Sommelier, da sempre attivo comunicatore di arte cultura e gastronomia. Il vino è la mia passione: un bellissimo viaggio che non finisce mai.