Monastero dei Frati Bianchi: focus Pòlleo 2020 [VIDEO]

La società agricola ha i suoi vigneti sul Monte dei Bianchi a Fivizzano alle pendici delle Alpi Apuane, dal 2004 è impegnata nel recupero e valorizzazione di due varietà rare e autoctone della Lunigiana come la Barsaglina e la Pollera.

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Il Monastero dei Frati Bianchi è un luogo dalla storia millenaria, siamo a Fivizzano, vicino Massa, l’azienda nasce nel 2004 quando Giorgio Tazzara decide di ristrutturare i suoi vigneti e impiantarne di nuovi recuperando le terre che erano già di proprietà dell’antico Monastero ma cadute in abbandono. Nel 2019 con l’entrata in società della famiglia Bernardini iniziano le opere di ampliamenti dei vigneti e dopo “Monte dei Bianchi” nasce il podere “La Rocca”. I nuovi impianti sono dedicati ai vitigni autoctoni come la Barsaglina e la Pollera, originari dell’area vinicola della Lunigiana, affiancati dagli internazionali Syrah e Merlot. L’obiettivo primario dell’azienda è far conoscere le tipicità e le ricchezze del territorio attraverso i propri vini.

Due vitigni rari con la Pollera e la Barsaglina, come stanno andando al vinitaly e quali sono i mercati che volete raggiungere?

“Vinitaly sta andando molto bene, è il secondo anno in cui partecipiamo, siamo contenti dell’evoluzione che c’è stata tra la nostra prima e seconda edizione. I vitigni autoctoni come la Pollera e la Barsaglina stanno diventando sempre più interessanti sia a livello nazionale che internazionale, al momento abbiamo ancora una produzione limitata di queste varietà, ma i nostri investimenti ci permetteranno di ampliare la produzione già nei prossimi anni.”

La Pollera è un vitigno vigoroso con acini a buccia sottile, sensibile alle scottature, ed una scarsa dotazione di polifenoli ed antociani: colore tenue poco tannico.

“E’ un vitigno storico della Lunigiana dove affonda le proprie radici da secoli. Noi l’abbiamo sposato perché rappresenta la tradizione vitivinicola della nostra zona. Ha una sensibilità nella fase di maturazione a causa della sua buccia sottile e c’è il rischio che venga attaccato dalla muffe, quindi bisogna fare particolare attenzione in vendemmia. Il nostro vino Pòlleo, Pòllera in purezza, matura per circa 12 mesi in tonneau e un anno in bottiglia. Si contraddistingue per questa struttura più fine, delicata e dalla buona armonia. La Pòllera per certi aspetti può ricordare alcuni Pinot neri e Grenache, più scarico nel colore ma molto fine ed elegante.”

State facendo un importante lavoro di recupero di questo straordinario vitigno, possiamo considerare Pòlleo un vino contemporaneo, fine ma profondo al naso dove emergono frutti rossi accompagnati da incantevoli note speziate, caratteristiche che lo avvicinano bene anche a palati meno esperti.

“Sì, esatto. Dopo gli anni passati in cui c’era la ricerca da parte del consumatore di prodotti con strutture importanti, oggi la tendenza è invece quella di andare alla ricerca di vitigni che danno origini a vini più fini, eleganti ed equilibrati, piuttosto che la robustezza di un tempo.”

Il Pòlleo è un vino fresco e dal pregevole carattere gastronomico, può essere abbinato a piatti a base di verdure anche ripiene, piuttosto che le torte di erbe, ma anche e soprattuto con i Panigacci, il pane rotondo tipico della Lunigiana.