Per la prima volta nella storia dell’enologia internazionale viene avviato un esperimento scientifico unico: nasce “Extreme UnderWaterWines”, un progetto ideato da Jamin UnderWaterWines con la collaborazione di due soci speciali, Antonio Arrighi, pioniere del metodo “NESOS” all’Isola d’Elba, e Heidy Bonanini, titolare dell’azienda agricola Possa di Riomaggiore (La Spezia).
L’iniziativa ha preso vita venerdì 19 settembre nelle acque del Parco Nazionale e Area Marina Protetta delle Cinque Terre, con l’autorizzazione e l’entusiasmo del presidente Lorenzo Viviani. Per circa 72 ore sono state immerse le uve Bosco dell’azienda Possa, dando avvio a un esperimento che rappresenta un primato assoluto: per la prima volta, infatti, sono state combinate due tecniche di vinificazione subacquea fino a oggi utilizzate separatamente.
Il protocollo scientifico integra:
-
Immersione in mare delle uve fresche, secondo la metodologia già collaudata da Arrighi con il progetto NESOS all’Isola d’Elba.
-
Affinamento subacqueo in bottiglia, grazie al Metodo Jamin, che prevede l’utilizzo di capsule e sistemi ingegnerizzati in grado di custodire il vino a oltre 50 metri di profondità per circa 180 giorni.
Dallo stesso filare e dalla stessa vendemmia nasceranno tre tipologie di vini: uno vinificato tradizionalmente, uno vinificato tradizionalmente e affinato sott’acqua, e uno vinificato da uve immerse in mare e affinato anch’esso sott’acqua.
“Con Extreme UnderWaterWines vogliamo dimostrare scientificamente come il mare, custode di antiche tradizioni e oggi laboratorio naturale, possa influenzare in maniera unica l’evoluzione del vino” dichiarano congiuntamente gli ideatori.
Emanuele Kottakhs, founder di Jamin UnderWaterWines, sottolinea il valore ingegneristico e scientifico del percorso: “Siamo il punto di riferimento dei produttori che ci vogliono partner per un approccio innovativo, frutto di anni di ricerca e tecnologie sviluppate. Questa strada non solo arricchisce l’enologia, ma apre prospettive nuove sulla sostenibilità ambientale e sulla valorizzazione del territorio”.
Per Arrighi si tratta di un ulteriore passo avanti: “Ogni immersione è una lezione, ogni analisi una scoperta. Dopo l’esperienza con NESOS all’Elba, questo esperimento dimostra ancora una volta come il mare possa cambiare il destino della vinificazione”.
A chiudere è Bonanini, che mette in luce il valore per le Cinque Terre: “Per noi è un’occasione straordinaria. Portare l’uva Bosco e la viticoltura eroica locale al centro di un progetto di ricerca internazionale ci riempie di orgoglio”.
Con Extreme UnderWaterWines prende forma una nuova pagina della ricerca enologica internazionale, capace di coniugare scienza, ingegneria e sostenibilità, aprendo un nuovo capitolo nel futuro degli UnderWaterWines.