Con una popolazione di poco inferiore a quella italiana (circa 52 milioni di abitanti) e un’economia in forte ripresa nonostante i mesi di pandemia, la Corea del Sud rappresenta uno sbocco commerciale molto interessante ed ambito per i vini del Gallo Nero.  Per questo motivo, il Consorzio Vino Chianti Classico ha iniziato, a partire dallo scorso anno, a pianificare una serie di attività promozionali in questo mercato, attività che culmineranno nel secondo semestre del 2022, con un grande evento di degustazione nella capitale Seoul.

Nell’ultimo biennio il Chianti Classico ha sperimentato un vero e proprio boom di vendite in Corea del Sud: nel 2021, le importazioni dei vini del Gallo Nero sono infatti raddoppiate rispetto all’anno precedente, e addirittura quadruplicate rispetto al 2019. La Corea del Sud si è così posizionata fra i primi 10 mercati della denominazione Chianti Classico.

Jung Yong Cho, giornalista di Seoul, è stato fra i primi rappresentanti della stampa coreana a credere nelle potenzialità e nella qualità dei vini e del territorio del Gallo Nero. Già dal lontano 2006 è l’unico giornalista coreano che non ha mai saltato un’edizione della Chianti Classico Collection, eccetto quella del 2021, dove purtroppo è stata la pandemia a trattenerlo a casa. Quest’anno ha deciso però di sfidare anche il Coronavirus aderendo all’evento nonostante il suo paese richieda 7 giorni di quarantena al suo rientro. Un vero e proprio amore, che Cho esplicita proprio attraverso la sua costanza e profonda dedizione allo studio e alla conoscenza dei nostri vini e del nostro territorio, come la riservata natura della sua cultura impone.

Oltre alla partecipazione alla Chianti Classico Collection, Cho, nel corso di questi quindici anni dedicati al Chianti Classico, ha organizzato quattro incoming in Chianti per sommeliers e clienti privati coreani, ha scritto numerosi articoli e pubblicazioni sui vini del Gallo Nero e tenuto varie conferenze e seminari sulla denominazione.

Alla domanda perché il Chianti Classico, il nuovo ambasciatore risponde così: “Ci sono tre ragioni particolari per cui amo il Chianti Classico. Primo perché la prima città italiana che ho visitato nella mia vita è Firenze. E lì è scoccata la scintilla che ha acceso il mio interesse per i vini del Gallo Nero. Secondo, perché il Chianti Classico ha oltre 300 anni di storia. E’ una delle denominazioni più antiche e prestigiose del mondo e per questo la ritengo così speciale. Naturalmente mi sono piaciuti da subito i suoi vini e lo stile del Sangiovese; e non ultimo, adoro il Gallo Nero, il simbolo della denominazione. I “galli” sono animali molto amati dai coreani, fin dalla prima infanzia. C’è anche una famosa favola intitolata “il gallo più potente”, che narra appunto di un gallo che protegge tutti gli altri animali del suo villaggio. Un po’ come il Gallo Nero del Chianti Classico che ha permesso la conquista pacifica del territorio. Il gallo sulla bottiglia è garanzia di qualità.”

Occorre sottolineare che il riconoscimento consegnato oggi alla Leopolda si inserisce in un progetto più ampio, denominato “Chianti Classico Ambassador”. Si tratta di un’attività finalizzata alla creazione di una rete di Ambasciatori del Gallo Nero nei suoi principali mercati, lanciata dal Consorzio in Canada nel 2017 e ripetuta nel 2018 negli Stati Uniti e nel 2021 in Germania. La prossima Chianti Classico Ambassador Competition si terrà, quest’anno, in Inghilterra. In questo caso i candidati, non “ad honorem”, devono dimostrare attraverso un vero e proprio concorso la loro conoscenza della denominazione.

“Siamo fiduciosi nel fatto che la relazione con la Corea possa consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni. – afferma Giovanni Manetti, Presidente del Consorzio – Anni, che saranno ancora di più improntati sulla capacità di noi viticoltori di trasferire il nostro territorio nella bottiglia, mantenendo saldo l’obiettivo della qualità, intesa come unione di autenticità e grande impegno in tutte le fasi produttive, in particolare nell’attenzione in vigna. Il mercato coreano sta premiando questa nostra scelta produttiva, una scelta di cui siamo estremamente orgogliosi e di cui presenteremo a breve i risultati nel prossimo evento di Seoul. Presidiando ogni anno i mercati del vino internazionali ci siamo resi conto di quanta conoscenza e affetto ci siano verso le nostre etichette da parte di un pubblico esperto e qualificato. Con il progetto Chianti Classico Ambassador abbiamo voluto rendere merito a questi professionisti e al tempo stesso legittimarli a portare in alto la bandiera del Gallo Nero nei propri mercati di riferimento, nella speranza che nei prossimi anni la squadra degli Ambassador si faccia sempre più numerosa”.