Definire l’eleganza in un vino non è cosa semplice, soprattutto quando questa non è superficie, ma sostanza. Un valore che si ritrova solo nei vini di chi ha un’identità chiara, di chi non rincorre le tendenze ma custodisce uno stile che nasce dal profondo, come un istinto naturale.
Quando incontri un vino che fa vibrare il cuore e l’anima, le parole diventano quasi un ostacolo. Eppure, oggi voglio raccontarvi un vino che merita ogni tentativo di descrizione, perché in questa annata ha raggiunto una coerenza e una grazia quasi commoventi.
Alyson Morgan di Podere Capaccia firma un Chianti Classico che rappresenta l’apice di un percorso lungo, fatto di sperimentazione, ascolto e confronto. Un cammino che trova nelle alture di Radda in Chianti (Siena) il teatro ideale, oggi tra i territori più espressivi dell’intera denominazione.
Rubino profondo con riflessi porpora, già il colore racconta densità e vitalità. Al naso è un turbinio raffinato: rose e peonie che si fondono con ciliegia, marasca, ribes. A seguire, legni nobili, tabacco Kentucky e una vena mentolata che dona respiro e profondità. Un bouquet vivo, che evolve nel calice con precisione e grazia.
Il sorso è puro dinamismo: vibrante, cesellato, definito da una freschezza agrumata e da sfumature di pesca matura. Tutto si muove con misura, in un equilibrio salino che accompagna una chiusura lunghissima, chiara, luminosa.
È un vino che non vuole stupire con artifici, ma emozionare con verità. Puro, misurato, necessario. Assaggialo. E poi, raccontami tu.