Pioggia e sole, caldo e umido, le condizioni perfette che consentono la perfetta diffusione della Peronospora, malattia fungina specifica della vite che può colpire tutti gli organi erbacei della pianta compresi i grappoli, danneggiandoli completamente.

In questa stagione 2023 sono pesati i suoi effetti in molti vigneti del nostro Paese, ma esistono anche interessanti eccezioni, in particolare nei vigneti a gestione biologica dove sono stati svolti trattamenti con poltiglia bordolese e bio induttori di resistenza con grande anticipo, già dal momento della fioritura.

Christian Coco

Stiamo parlando dell’azienda Poggio al Tesoro di Bolgheri (gruppo Allegrini) certificata Equalitas che dal 2015 ha la gestione del vigneto biologica, che in questi primi mesi d’estate, riscopre i suoi vigneti sanissimi ed in controtendenza con le difficoltà di altre aziende.

“Abbiamo grande attenzione verso i nostri vigneti, il nostro segreto è questo” – racconta Christian Coco, Enologo – “ma ci aiuta anche la tecnologia in vigneto, che con grande precisione ci annuncia le necessità della pianta. In primavera abbiamo svolto un lavoro eccelso, e siamo usciti dalla criticità in modo eccelso: conosciamo il territorio ed i nostri vigneti, sappiamo sempre come muoverci. La vite è una pianta mendace: quando arriva un po’ di sole arriccia le foglie, noi le insegniamo a cercare nutrimento in profondità.”

Le uve del vigneto “Le Grottine”

Nel 2001 Marilisa Allegrini e il fratello Walter, animati dal desiderio di misurarsi con un progetto nuovo e al contempo diverso dalla loro amata Valpolicella, si sono mossi alla ricerca di qualcosa di straordinario e si sono immediatamente innamorati di Bolgheri, della sua bellezza e del suo grande potenziale.

Una storia di dedizione e rispetto verso l’ambiente che oggi coinvolge anche le figlie di Marilisa, Carlotta e Caterina che, insieme alla madre e nel ricordo dell’amato zio, portano avanti questa iniziativa che si chiama Poggio al Tesoro, una delle realtà più dinamiche e significative del panorama bolgherese.

“L’andamento di questa annata mi ricorda molto quella del 2010” – prosegue Christian -” una annata caratterizzata da un ritardo della maturazione delle uve rispetto alla media delle vendemmie precedenti e che ha fatto nascere vini meno strutturati ed alcolici, ma di grande maturità ed eleganza.”

Dopo la visita nel vigneto ed in cantina e  grazie alla squisita gentilezza di Eugenia Corradi, abbiamo potuto assaggiare le ultime annate prodotte, vini che, sin dal loro debutto sul mercato, sono riusciti a guadagnare il consenso sia dei consumatori che della critica internazionale.

Cassiopea 2022
Rosa salmone, al naso agrumi, melograno, melone e pesca. Palato ficcante, con una fine trama tannica. Elegante e di soddisfazione.

Solosole 2022
Paglierino scarico, spunti agrumati, pesca bianca, sentori di iodio. Palato freschissimo, torna la buccia di limone.

Sondraia bianco 2021
Paglierino con riflessi dorati, al naso sentori di incenso, fiori bianchi e scorza di arancia. Palato equilibrato, sicuramente caldo e di buona lunghezza.

Il Seggio 2021
Rubino compatto, si apprezzano more e lamponi, sentori di amarena e note verdi e spezie bianche. Palato ancora spigoloso, .a fresco.

Sondraia, Bolgheri superiore 2018

Rubino intenso e brillante, naso di pregio, si apprezzano mora, e mirtilli, legno di sandalo e cumino, note di liquirizia e tabacco. Palato intenso fresco e complesso.

Sondraia, dedicato a Walter 2018
Rubino molto intenso, al naso note dolce, tabacco, amarene, spezie, mallo di noce, sentori balsamici. Palato di soddisfazione, tannino ampio in fase di integrazione.

Sondraia, “Dedicato a Walter”