L’iniziativa è stata concepita nel 2021 da Enotria Tellus e Ca’ di Rajo, l’obiettivo di questa straordinaria manifestazione è quello di diffondere la cultura legata alle terre vitivinicole della regione, unendo le forze di cinque rinomate realtà locali: Enotria Tellus, Bonotto Vini, Tenuta Giol, Casera Frontin, Casa Roma.
La Bellussera, un antico modello di viticoltura ideato dai fratelli Bellussi alla fine dell’800 a Tezze di Piave, in provincia di Treviso, si distingue per la sua spettacolarità e rilevanza storico-sociale. Caratterizzato da un sesto d’impianto ampio, con file di alti pali in legno, crea un interfilare largo da 6 a 12 metri. I pali sono collegati con fili di ferro che formano una raggiera, sostenendo quattro viti che si arrampicano a quasi 3 metri da terra. Questo sistema, che prevede la formazione di cordoni permanenti, rappresenta una tecnica unica e scenografica nella coltivazione delle viti, consolidando una tradizione già presente nelle campagne venete.
Questo metodo, osservato dall’alto, svela la sorprendente trama a rete che i filari disegnano con maestosità. Tale sistema non solo forniva e fornisce più luce alle viti, aumentandone la produzione, ma manteneva anche le piante al di sopra del suolo, evitando la proliferazione della peronospora e creando spazio per altre tipologie di coltivazioni.
Nonostante i cambiamenti nella viticoltura con l’abbandono della mezzadria, il fascino della Bellussera ha resistito, mantenendo vive le tradizioni tramandate dalle generazioni passate. Beux (Bellussera User Xperience) è stato creato per valorizzare questo antico metodo di coltivazione, portandolo all’attenzione anche al di fuori della sua zona d’origine e dando vita a un evento esclusivo che ha attirato comunicatori del vino, wine blogger, giornalisti e operatori turistici.
Negli ultimi due anni, Beux è cresciuto diventando un appuntamento entusiasmante per le figure del settore. Questi due giorni sono pensati come una full immersion nelle tradizioni enologiche del Piave, con l’obiettivo di valorizzare il territorio e le cantine che lo abitano. Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di conoscere la zona, creare connessioni e sfidarsi in una competizione alla cieca, degustando i vini portati da ciascun partecipante.
Le valutazioni sono state affidate a blogger, influencer e giornalisti, ognuno contribuendo con il proprio vino. Manuela Pascucci è stata la vincitrice dell’edizione 2023, presentando uno straordinario Alsace Doc dalla cantina Joseph Scharsch. Il vino si distingue per un naso tipico di fiori rosa, litchi e frutta esotica. In bocca, si presenta ampia, molto aromatica, con freschezza e un’armoniosa mancanza di secchezza.
Cantina Enotria Tellus:
Enotria Tellus, “Terra del Vino”, è la cantina di Fabio Lucchese, ispirata al modo antico di chiamare l’Italia per la sua vocazione vitivinicola. Durante il suo percorso formativo, Lucchese si affascina dalla dicitura e, insieme alla moglie Anisa, battezza così la sua cantina. Enotria Tellus rappresenta le radici viticole della famiglia, sottolineando la profonda connessione con la terra e il vino come tramite di una storia millenaria ereditata da tutti. La missione è valorizzare il territorio, evidenziando passato e tradizione, arricchendolo con il presente. La cantina, guidata da Fabio e Anisa, si impegna a mantenere viva la memoria delle generazioni passate attraverso vini che narrano la storia e la ricchezza del territorio vitivinicolo italiano.
Piradobis, della cantina Enotria Tellus, si presenta con un’elegante tonalità rosso rubino arricchita da riflessi granati. Il suo profumo avvolgente è una sinfonia di ciliegia, prugna sottospirito, fichi, vaniglia e caramello. La sottile essenza salina, tipica dell’affinamento in orcio, si fonde armoniosamente con una complessità olfattiva intrisa di spezie avvolgenti. Al palato, Piradobis si distingue per la sua ampiezza, pienezza e avvolgenza, regalando un’esperienza degna di soddisfazione.
Cantina Bonotto Giorgio:
A Rai di San Polo, presso il Piave, sorgono le rovine di un antico castello, forse eretto dalle popolazioni venete per difendersi dagli Ungari o dai Templari. Leggende locali ispirano il marchio dei vini Bonotto, custodi di una tradizione avviata nel 1870 da Giuseppe. La famiglia, da Vincenzo a Giorgio e Riccardo, tramanda passione per la terra e amore autentico per il vino. La cantina Giorgio Bonotto coltiva vitigni pregiati in una tenuta di 18 ettari, unendo tradizione e innovazione con attenzione ai valori etici e al rispetto per l’ambiente, garantendo che ogni varietà esprima le proprie peculiarità.
Il Manzoni bianco della cantina Bonotto è un vino dall’incredibile bellezza visiva, con un colore giallo paglierino e riflessi verdognoli vivaci. Al naso, offre una complessità aromatica unica, con delicate note floreali evocative dell’eleganza del Pinot e della tipica carica aromatica del Riesling renano. In bocca, si distingue per la notevole sapidità, persistenza e una trama gustativa avvolgente. Le intense note speziate aggiungono carattere e complessità, creando un’esperienza memorabile. Un vino d’arte sensoriale da apprezzare in ogni sorso.
Tenuta Giol:
Dal 1427, la tenuta Giol è un’icona del mondo vinicolo, custode di esperienza, tradizione e cultura locale, la storia inizia quando la Repubblica Veneta premia Nicolò Mauruzzi con San Polo di Piave. La famiglia Gabriel succede nella proprietà fino al 1797, quando Napoleone abolisce il sistema feudale. Dopo alterne vicende durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1919 Giovanni Giol acquisisce l’intero complesso. Oggi, la pronipote Luisa, con il supporto di suo figlio Vittorio, continua a difendere questo paradiso vinicolo. La missione è tutelare un patrimonio storico, culturale e ambientale senza eguali, preservando l’eredità di una lunga tradizione vinicola.
Il Prosecco Spumante Brut della cantina Giol si presenta con un brillante colore giallo paglierino e riflessi verdolini. Il perlage fine e persistente esalta gli aromi di pesca, mela e fiori di campo al naso, evocando la freschezza primaverile con note delicate di glicine e acacia. Al palato, la vivacità e la freschezza si accompagnano a un leggero residuo zuccherino e una buona struttura, creando un piacevole equilibrio.
Cantina Casera Fontin:
A Trichiana, in Valbelluna, Maurizio Donadi e Fabiola Collatuzzo danno vita a un progetto personale e famigliare nella loro piccola casa di montagna, immersa nel verde a 420 m slm. Qui, tra prati ricchi di erbe spontanee, fiori, meleti e ciliegi, piantano Pinot Grigio e varietà resistenti come Bronner, Solaris, Johannitter. Questo luogo, un inno alla natura, è un regno di armonia e pace. La loro unica creazione è un rifermentato in bottiglia, riflesso dell’esperienza di Maurizio, che racchiude in ogni bottiglia i tratti distintivi di un’annata: uva, stagione, lieviti. Fresco e rigenerante, questo vino è un vivido dipinto della vita, catturando la bellezza e i colori della natura circostante.
Lo Spumante Brut Nature della cantina Casera Frontin si distingue per un bouquet persistente che incanta i sensi. Al naso, si manifestano delicate e raffinate note floreali e fruttate, con accenni di bergamotto, camomilla e pesca bianca. Queste sfumature aromatiche si traducono in un palato ricco di sensazioni fresche e minerali, regalando un’esperienza degna di un’autentica espressione di eleganza. Questo spumante si presenta come un’opera enologica giocosa e fuori dagli schemi, confermando la sua unicità e raffinatezza.
Cantina Casa Roma:
Casa Roma, antica dimora dei Peruzzetto nelle terre del Piave, testimonia un legame profondo con la ricca storia vitivinicola della regione. La famiglia, impegnata nella ricerca continua, valorizza le autentiche risorse locali, ottenendo risultati eccellenti con vitigni secolari. Il legame con il territorio si esprime nella coltivazione del Raboso Piave, simbolo della Marca Trevigiana. La passione della famiglia Peruzzetto si dedica a preservare e valorizzare questa varietà, celebrando la ricchezza della tradizione vitivinicola. Casa Roma non è solo dimora, ma un luogo che custodisce e celebra la storia della vite nelle terre del Piave, tramandata di generazione in generazione.
Il Malanotte Piave di Casa Roma si mostra con una veste cromatica di un rubino intenso che sfuma delicatamente verso il granato. Il suo profilo aromatico è complesso e raffinato, con suggestioni di marasca, mora, ciliegia e mirtillo che si evolvono elegantemente in tonalità di cioccolato e tabacco al naso. Al palato, questo vino si distingue per il suo carattere caldo e austero, offrendo una sapidità distintiva e persistente che lascia un’impronta memorabile. Un’esperienza sensoriale di notevole persistenza e personalità.
Il territorio del Piave è ricco di cantine che raccontano una storia prestigiosa, dove l’esperienza e la tradizione vitivinicola si fondono sapientemente in ogni bottiglia. Qui si trovano non solo le storiche aziende che tramandano il loro patrimonio, ma anche giovani imprenditori che trasformano la passione in autentiche chicche enologiche, pronte per essere scoperte. Consiglio vivamente di esplorare questo territorio a tutti gli appassionati di buon vino, poiché rappresenta un’esperienza enologica unica e appagante.