Le previsioni per la campagna viticola 2025 in Italia tracciano un quadro complessivamente favorevole, pur con differenze regionali legate al clima e alla gestione fitosanitaria. L’Accademia Italiana della Vite e del Vino, attraverso i propri accademici, ha analizzato la situazione al 3 agosto, fornendo dati macroregionali.
“Non vogliamo fare un bollettino della qualità della vendemmia del 2025 – spiega il presidente Rosario Di Lorenzo – sappiamo che il finale di maturazione sarà decisivo su sanità, quantità e qualità delle uve”.
Nel Veneto (Venezia), temperature sopra la media e piogge nella norma preannunciano una produzione in lieve aumento e buona qualità. In Friuli-Venezia Giulia (Trieste), la raccolta del Pinot Grigio è prevista dal 20 agosto, con anticipi per alcune varietà come la Ribolla.
In Trentino-Alto Adige (Trento) lo stato vegetativo è buono, malattie sotto controllo e previsione di produzione +2-3% rispetto al 2024. Nel Nord-Ovest (Piemonte (Torino), Lombardia (Milano), Liguria (Genova)) la primavera piovosa ha aumentato la pressione della peronospora, ma con danni contenuti; attesa riduzione produttiva del 10-15%.
Per Marche (Ancona), Emilia-Romagna (Bologna) e Abruzzo (L’Aquila) le previsioni sono di incrementi produttivi per Lambruschi, Trebbiano e Verdicchio, con cali per Pignoletto e Ancellotta.
In Toscana (Firenze), Lazio (Roma) e Umbria (Perugia) si stimano produzioni leggermente inferiori al 2024, con vendemmia a partire da metà agosto per le varietà precoci.
Il Sud registra segnali molto positivi: in Puglia (Bari), Basilicata (Potenza) e Calabria (Catanzaro) il vigneto è in ottima salute, con stima +20% sul 2024. In Sicilia (Palermo) nord-occidentale le produzioni sono in lieve crescita, mentre sull’Etna (Catania) si registrano cali fino al 35% per peronospora e oidio.
In Sardegna (Cagliari), qualità prevista dal buono all’ottimo e produzione stimata +5% rispetto alla media triennale.
I contributi dell’analisi arrivano da studiosi come Vincenzo Gerbi, Vittorino Novello, Emilio Celotti, Angelo Costacurta, Oriana Silvestroni, Paolo Storchi, Leonardo Palumbo, Mariano Murru, Maurizio Bottura e Rosario Di Lorenzo.
L’Accademia Italiana della Vite e del Vino, attiva da 75 anni, conta oltre 550 membri e ha organizzato 340 Tornate Accademiche, affrontando i principali temi del settore vitivinicolo italiano.