A soli due settimane dall’entrata in vigore della nuova normativa sull’etichettatura dei vini, fissata per l’8 dicembre, il settore vinicolo europeo si trova di fronte a una crisi senza precedenti. Centinaia di milioni di etichette già stampate rischiano di essere destinate al macero, mentre milioni di bottiglie di vino già immesse sul mercato potrebbero risultare “fuorilegge”. La burocrazia della Commissione europea colpisce ancora una volta l’industria vinicola dell’Unione, pubblicando oggi delle linee guida che di fatto azzerano quanto precedentemente concordato.

L’Unione Italiana Vini (UIV), in collaborazione con il Comitato Europeo delle Aziende Vitivinicole (Comité Vins – CEEV), esprime profonda preoccupazione per l’impatto devastante che queste nuove disposizioni avranno sull’economia del settore, valutata a 147 miliardi di dollari l’anno. Entrambi gli enti chiedono urgentemente la modifica delle linee guida pubblicate questa mattina, al fine di evitare gravi ripercussioni per le imprese vinicole europee.

Nel merito, l’attenzione è rivolta alle linee guida relative alla nuova etichettatura dei vini, che hanno introdotto un cambiamento significativo riguardo all’indicazione degli ingredienti. Un dettaglio apparentemente marginale, un cavillo, ha cambiato le regole del gioco: se fino a ieri la comunicazione della lista degli ingredienti era prevista attraverso un QR code contrassegnato dalla lettera “i” (di informazione), oggi la Commissione ha imposto l’inserimento anche del termine “ingredienti”, contro la volontà dei principali Paesi produttori.

Il segretario generale dell’Unione Italiana Vini, Paolo Castelletti, ha commentato: “C’è un’Europa che a volte si mostra matrigna con le sue imprese, e purtroppo ciò sta accadendo sempre più spesso nel nostro settore. Le aziende vinicole, insieme all’UIV, sono da sempre sostenitrici della trasparenza nei confronti dei consumatori, come dimostra l’anticipato adozione del Regolamento UE 2021/2117. Oggi assistiamo a un dietrofront, con una nuova interpretazione del regolamento che rappresenta un buco nero sul futuro delle nostre imprese.”

L’UIV e il Comité Vins – CEEV chiedono un’azione tempestiva per correggere queste linee guida, evitando gravi conseguenze per l’industria vinicola europea e preservando gli sforzi delle aziende nel garantire trasparenza e conformità normativa.