Se consideriamo l’ampiezza della zona di produzione del Carmignano, circa 200 ha fra Docg, Doc e Igt, e il numero di produttori, 12 in piena attività, ne risulta che il numero di premi e di riconoscimenti ricevuti per etichetta è senz’altro uno di più alti, se non il più alto, d’Italia. Un comprensorio piccolo e fino a ieri quasi sconosciuto, che, grazie al lavoro e alla determinazione dei propri produttori, ha acquistato notorietà e considerazione come uno tra i più interessanti nel panorama toscano. Lo dimostrano ad esempio i premi “3 bicchieri” del Gambero Rosso del 2020, ben quattro, completati dal riconoscimento del rosso più buono d’Italia per il Piaggia Riserva 2016, e ancora quattro 3 bicchieri confermati per l’edizione 2022 della Guida. Oltre alle citazioni delle Guide Vini, Carmignano può vantare la presenza nei più prestigiosi Magazine internazionali, come Decanter con un articolo di otto pagine a firma Stephen Brook, oppure come The Wine Advocate a firma di Monica Larner, Wine Spectator, Vinum con la rassegna Top of Toskana, solo per ricordare i più importanti.

Ma diamo uno sguardo a queste straordinarie prestazioni dei vini del comprensorio del Carmignano ottenute nel 2021.             –

La Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso risulta ancora oggi la più venduta e diffusa nel mondo, con le sue edizioni in varie lingue. Troviamo il massimo riconoscimento da parte del Gambero Rosso, i famosi Tre Bicchieri, per il Carmignano Riserva 2018 della Tenuta Le Farnete Pierazzuoli, per il Carmignano Riserva 2018 di Piaggia, per il Carmignano Riserva Vigna Grumarello 2016 della Tenuta di Artimino, per il Vin Santo di Carmignano Riserva 2013 della Tenuta di Capezzana.  Ottimi risultati sono dimostrati anche dai numerosi 2 Bicchieri Rossi attribuiti a quei vini che sono riusciti a raggiungere le finali per i 3 bicchieri. Cantagallo di Pierazzuoli li ottiene con il Chianti Montalbano Riserva Il Fondatore 2018, un vino che continua ad attirare l’attenzione dei critici delle Guide. Poi ancora Piaggia con il Cabernet Franc IGT Poggio de’ Colli 2018. E ancora due bicchieri rossi per la Tenuta di Capezzana con il particolare progetto 10 anni, ovvero con il Carmignano Villa Capezzana 2011, Fattoria Ambra con il Carmignano Montefortini Podere Lombarda 2018, e Fabrizio Pratesi con il Carmignano Riserva Il Circo Rosso 2018. Per questo produttore in particolare, la ristrutturazione completa dei vigneti continua a dare i suoi frutti e i risultati sono in continua crescita. Buone valutazioni anche per tutte le altre aziende del comprensorio con punteggi che attribuiscono Due Bicchieri ai numerosi vini recensiti.

Daniele Cernilli, uno dei critici di vino più stimati al mondo, dopo numerosi anni trascorsi al timone del Gambero Rosso pubblica ora una propria opera: la Guida Essenziale dei Vini d’Italia Doctor Wine. Premia Piaggia Carmignano Riserva 2018, con 95 punti e il “faccino”, ovvero il simbolo che garantisce che lo stesso Cernilli “ci mette la faccia” e si assume la responsabilità di questo risultato. Gli fa compagnia la Tenuta di Capezzana, con l’UCB 2016, un sangiovese in purezza IGT, dedicato a Ugo Contini Bonacossi, con il prestigiosissimo punteggio di 97 punti e il “faccino”. Con 94 punti si classificano il Carmignano Carmione 2019 di Fabrizio Pratesi, Il Carmignano Villa di Capezzana 10 anni 2011 della Tenuta di Capezzana, poi Piaggia con l’IGT Poggio dei Colli 2018 e il Gioveto IGT 2018 della Tenuta Cantagallo Pierazzuoli. Il Carmignano Riserva Vigna Grumarello 2016 della Tenuta di Artimino ottiene 93 punti insieme al Carmignano Riserva Trefiano 2016 della Tenuta di Capezzana e al Carmignano Riserva Il Circo Rosso 2018 di Fabrizio Pratesi.  Segue ancora con 92 punti il Carmignano Riserva 2018 della Tenuta Le Farnete Pierazzuoli.

La Guida Slow Wine edita da Slow Food in collaborazione con i sommelier della FISAR, non assegna punteggi, se non per pochi vini premiati. La procedura consiste nel recensire, dopo una visita di conoscenza e controllo, le aziende più rappresentative dell’impostazione “slow” che sta alla base della filosofia del movimento. La presenza in guida, quindi, rappresenta di per sé un grande riconoscimento.  Come premi assegna la qualifica Top Wine che può riguardare un Vino Slow (vino che oltre a risultare eccellente, condensa nel bicchiere caratteri legati al territorio, storia e ambiente), oppure un Vino Quotidiano (bottiglia eccellente che costa meno di 12 € in enoteca). C’è anche il riconoscimento di Cantina Moneta per quel produttore che si caratterizzi per un ottimo rapporto qualità prezzo. Troviamo così con la qualifica di Top Wine Vino Slow   la Tenuta di Capezzana con il Vin Santo di Carmignano Riserva 2013 e come Cantina Moneta la Fattoria Ambra. Le aziende recensite con ottimi commenti, oltre a quelle citate, sono: Pierazzuoli Le Farnete e Cantagallo, Piaggia, Tenuta di Artimino, Fabrizio Pratesi. Citiamo anche un bel riconoscimento per una cantina che non è associata al Consorzio di Tutela, ma che ottiene il riconoscimento di Cantina Chiocciola ovvero la Fattoria di Bacchereto di Rossella Bencini Tesi: ottiene un Top Wine Vino Slow per il Carmignano Terre a Mano 2017 e la citazione per il bianco Sassocarlo IGT 2019.

Ernesto Gentili, dopo svariati anni di conduzione della Guida Vini de L’Espresso, ha creato un suo proprio sito “ErGentili Wine Ratings” imperniato sulle note di assaggio dei vini, in piena autonomia e indipendenza di giudizio. Il cuore del sito è il Rating dei vini, destinato ad orientare le scelte di professionisti enotecari, ristoratori, distributori e di appassionati collezionisti. Ecco i Carmignano recensiti. Occorre notare che i punteggi possono apparire più contenuti rispetto a quelli di alcuni critici, soprattutto USA, ma questo perché si utilizza un range più ampio che parte da 80 punti, per dare una classificazione più dettagliata dei vini. La Fattoria Ambra è stata posta sotto esame con i suoi 2017: il Carmignano Santa Cristina in Pilli ottiene 91 punti “polposo e fragrante, fresco e succoso, acidità e sapidità sono ben combinate tra loro e il contrasto con la dolcezza del frutto è efficace e affrancata da inutili intrusioni tanniche”. Segue il Carmignano Montefortini Podere Lombarda con 90 punti, il Carmignano Riserva Elzana con 89 punti e per finire il Carmignano Riserva Montalbiolo con 87 punti. Un altro vino molto apprezzato da Gentili è il Barco Reale Vin Ruspo 2019 de Il Sassolo che ottiene 90 punti. Troviamo ancora Tenute Pierazzuoli – Le Farnete con il Carmignano Riserva 2017 “preciso, elegante e continuo, saporito e ben articolato” che spunta 91 punti. Il Carmignano 2018 ottiene 87 punti, mentre il Barco Reale 2019 è valutato 85 punti. Si conclude la carrellata con Piaggia. Il più apprezzato da Gentili è il Poggio de’ Colli IGT 2017 “ricco nella dotazione fruttata…in bocca intenso, pieno, un po’ caldo di alcol all’ingresso ma fresco e persistente nel finale. La grana tannica è, in rapporto ai caratteri dell’annata, sorprendentemente fine”. Punteggio finale un bel 94 punti. Bene anche il Carmignano Riserva Piaggia 2017 con 90 punti e il Carmignano Il Sasso 2018 con 89.

Una parata di stelle proviene dalla storica Guida Oro Veronelli.  Troviamo il massimo punteggio 3 stelle ORO per la Tenuta di Capezzana con il Carmignano Villa di Capezzana 10 anni 2011, un progetto inteso a valorizzare la longevità storica di questo vino, e con il Vin Santo di Carmignano Riserva 2013, classificati il primo con 95 punti, il secondo con 94 punti. Seguono numerosi 3 stelle: si comincia con la Tenuta Le Farnete e Cantagallo che ottiene 92 punti per il Carmignano Riserva e 90 punti per il Chianti Montalbano Riserva Il Fondatore 2018. Troviamo ancora la Tenuta di Capezzana con 3 stelle per il Carmignano Villa di Capezzana 2018 e per il Ghiaie della Furba IGT 2017. Sempre 3 stelle vanno al Carmignano Santa Cristina in Pilli 2018 (92 punti), al Carmignano Riserva Montalbiolo 2017 (93 punti), al Carmignano Riserva Elzana (93 punti), al Carmignano Montefortini Podere Lombarda (92punti) e al Vin Santo di Carmignano 2012 (91 punti). Ancora 3 stelle per Fabrizio Pratesi con il Carmignano Carmione 2019 (91 punti), con il Carmignano Riserva Il Circo Rosso 2018 (93 punti) e con il nuovissimo Merlot in purezza I Sassi di Lolocco 2018 (93 punti). Tenute Pierazzuoli Le Farnete e Cantagallo ottengono le 2 stelle con il Barco Reale di Carmignano 2020 (87 punti), con l’IGT Gioveto 2018 (89), con i Chianti Montalbano Riserva 2018 (89 punti), con il Chianti Montalbano 2020 (87 punti).  Anche la Tenuta di Capezzana ottiene 2 stelle per il Trebbiano IGT 2019 (88), e per il Barco Reale 2019 (89) e per finire Ambra con il Trebbiano IGT 2020 (85), Barco Reale Rosato Vin Ruspo 2019 (87) e il Barco Reale di Carmignano 2020 (87).

Le associazioni di sommelier AIS e FIS pubblicano due guide denominate rispettivamente Vitae e Bibenda rispettivamente. I massimi riconoscimenti di AIS Vitae, le 4 VITI, vanno al Poggio dei Colli IGT 2018 di Piaggia, al Ghiaie della Furba IGT 2017 e al Vin Santo di Carmignano Riserva 2013 della Tenuta di Capezzana, al Carmignano Riserva Elzana 2017 della Fattoria Ambra e al Carmignano Riserva il Circo Rosso 2018 di Fabrizio Pratesi. FIS Bibenda ha come massimo livello i Cinque Grappoli. Li ottengono Piaggia con il Carmignano Riserva 2018, la Tenuta di Capezzana con il Vin Santo di Carmignano Riserva 2013, la Fattoria Ambra con il Carmignano Riserva Montalbiolo 2017 e ben due per Colline San Biagio con l’IGT Quattordicisei 2017 da Merlot e Sangiovese, e con il nuovissimo Fusciano Bianco 2020.

La Guida Vini Buoni d’Italia del TCI recensisce esclusivamente vini da vitigni autoctoni e per questo motivo la DOCG Carmignano, che impiega l’”Uva Francesca” ovvero il Cabernet è quasi esclusa dal giudizio, anche se questo impiego avviene da centinaia di anni. Al vertice della classifica troviamo comunque il Vin Santo di Carmignano Riserva 2013 della Tenuta di Capezzana, uno dei vini dolci più premiati d’Italia, che ottiene 4 stelle. 4 stelle anche per il Chianti Montalbano Riserva Il Fondatore 2018 della Tenuta Cantagallo Pierazzuoli. Con 3 stelle troviamo poi il Trebbiano 2019 della stessa Tenuta di Capezzana e i due Chianti Montalbano della Tenuta Cantagallo Pierazzuoli, l’annata 2020 e il Riserva 2018.

È molto interessante esaminare anche i risultati delle degustazioni eseguite dai principali Magazine cartacei e online internazionali, i cui giudizi sono seguiti dai buyers internazionali, a loro volta orientati dalla disponibilità dei vini sui rispettivi mercati di riferimento.

Molto lusinghieri i riconoscimenti sono assegnati da  Vinum di Christian Eder, che pubblica i suoi giudizi in Germania, Austria e Svizzera. Questo l’elenco dei risultati più prestigiosi dei vini di Carmignano per la classifica Top of Toskana 2022. I punteggi sono all’inglese, in ventesimi. Troviamo tra i primi 10 della classifica con 17,5/20 il Carmignano Riserva Elzana 2018 della Fattoria Ambra. Scorrendo la classifica, troviamo con 17 punti il Carmignano Riserva 2018 di Pierazzuoli Le Farnete, due Carmignano della Fattoria Ambra, il Riserva Montalbiolo 2018 e il Carmignano Montefortini Podere Lombarda 2018. E ancora con 17 punti si classificano il Carmignano Villa di Capezzana 10 anni 2011 della Tenuta di Capezzana e il Carmignano Riserva Il Circo Rosso 2018 di Fabrizio Pratesi. Per finire ottengono il punteggio di 16,5/20 il Carmignano Santa Cristina in Pilli 2018 della Fattoria Ambra, il Carmignano Santa Cristina a Mezzana 2018del Podere Il Sassolo e il Carmignano 2019 di Pierazzuoli Le Farnete. Da notare che Vinum premia anche i vini della Tenuta Cantagallo di Pierazzuoli con 17/20 al Chianti Montalbano Riserva del Fondatore 2018, e con 16/20 al Chianti Montalbano Riserva 2018.

Una bella citazione è anche quella di Eric Guido sulla pubblicazione online VINOUS di Antonio Galloni. Dopo aver ripercorso la storia dei vini di Carmignano, Eric cita tra i suoi preferiti il Poggio dei Colli di Piaggia, il Quattordicisei di Colline San Biagio, I Sassi di Lolocco di Pratesi, il Ghiaie della Furba di Tenuta di Capezzana.

LA VENDEMMIA 2021 IN SINTESI

Archiviata la stagione dei giudizi sulle produzioni presentate nel corso del 2021 si cominciano a fare le prime valutazioni sulla vendemmia 2021. Un’annata veramente difficile e con forti cali di produzione. La gelata tardiva ha colpito soprattutto le zone più basse e quelle meno ventilate mentre le condizioni siccitose dei mesi estivi hanno ridotto la produzione rispetto alle medie degli anni precedenti. La contrazione alla fine si è mostrata meno significativa di quanto si poteva preventivare subito dopo la gelata. La 2021 offre vini con gradazioni alcoliche piuttosto alte con grandi differenze tra cru e cru, ma con buona acidità, ottimo quadro aromatico ed equilibrio generale.  Una buona maturità fenolica per i vini rossi per un’annata che, nonostante le apparenze del gran caldo e i mesi siccitosi, si dimostra volta all’eleganza più che alla potenza e alla struttura, in certo qual modo ricordando annate più fresche come il 2016 o il 2018.