“Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni” disse il grande Leonardo da Vinci, pittore, architetto, scienziato, scrittore; una delle più illustri menti della storia nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza. Perché quello tra arte e vino è da sempre un matrimonio felice destinato a durare nel tempo. Spaziando dalla poesia alla pittura, dalla musica alla scultura, il nettare di bacco è stato fonte di ispirazione per i grandi di tutti i tempi. Fu metafora per Dante nel Purgatorio, Michelangelo lo plasmò nel marmo e Caravaggio gli diede vita in uno dei suoi dipinti più conosciuti. Il rapporto affascinate tra natura, creatività e lavoro dell’uomo è raccontato da scrittori di ogni epoca. Per non parlare dei capolavori architettonici legati a questo mondo, cantine uniche e sorprendenti che rappresentano vere e proprie opere d’arte a cielo aperto incastonate nella terra e nel rispetto della natura.
Tornando a noi e al Chianti Classico stasera l’aria si colora di tante sfumature diverse, in un evento davvero unico, dove a farla da padrona è proprio lei, l’arte, in tutta la sua ispirazione, espressività e magia. Ma ispirazione, espressività e magia non ci riportano con la mente a qualcosa? Io non posso fare a meno di pensare al vino, che nasce, vive, si evolve, che sorprende, regalandoci nuove emozioni ad ogni annata e sensazioni diverse in ogni sorso. In fondo anche la nascita di un vino è un processo creativo, finalizzato a creare perché no, una piccola opera d’arte imbottigliata. Da godere se vogliamo con ognuno dei nostri sensi.
Ci troviamo a Radda in Chianti, nella Casa del Chianti Classico. Aspettando l’inizio della serata attraverso il porticato e d’improvviso mi trovo immersa in un quadro di colline e viti. Circondata dalla natura assaporo la bellezza del luogo, e queste fresche bollicine rosa che mi fanno compagnia.
Lo storico convento settecentesco di Santa Maria al Prato, meravigliosa struttura con terrazza affacciata sulle vigne e sapientemente restaurata in ogni suo ambiente è dedicata all’accoglienza di numerose esperienze enoculturali legate al Gallo Nero.
Proprio qui, nell’antico e suggestivo chiostro, in una calda sera d’estate, si è svolta l’inaugurazione di A(rt) Message in a (Chianti Classico) Bottle.
In sinergia con tante altre iniziative proposte sul territorio dal progetto Meet Chianti Classico Experience, che comprende arte, musica, teatro e naturalmente vino, Meet Art propone un’esperienza di arte contemporanea nuova e coinvolgente: la tipica bottiglia bordolese immagine nel mondo del Gallo Nero si fa musa ispiratrice di sette artisti internazionali, e rivive in sette esclusive opere d’arte urbana esposte nei comuni antichi e rappresentativi. Un’idea di mostra itinerante come modo di coniugare l’arte contemporanea a quella che è una delle risorse principali del bellissimo territorio chiantigiano.
Denominatore comune: colore/arte pop/artisti di strada.
Dove? Nelle strade, nelle piazze, davanti alle sedi rappresentative del Gallo Nero dei suoi comuni storici. Luoghi in cui tutti possono ammirarle in un piacevole percorso artistico ed enologico, quasi un gioco se vogliamo, quello di andare alla loro scoperta e godere strada facendo delle bellezze del luogo, dei suoi prodotti, sempre in compagnia di un buon calice di vino.
Quando? La mostra diffusa nei borghi del territorio sarà visitabile gratuitamente dal 2 luglio al 30 settembre.
Ecco dove trovarle: Camilla Falsini a Radda in Chianti, Francesco Bruni a Gaiole in Chianti, Corn79 a Castelnuovo Berardenga, Numero Cromatico a Castellina in Chianti, Clet Abraham a San Donato in Poggio – Barberino Tavarnelle, Thomas Lange a Greve in Chianti, e Eliseo Sonnino a San Casciano Val di Pesa.
Con il tradizionale taglio del nastro il sindaco di Radda in Chianti e il direttore del Consorzio Chianti Classico danno il via alla serata, ed è proprio il primo cittadino Paolo Mugnaini a raccontarci il suo punto di vista:
“Questa manifestazione è una prima avventura, nuova ma significativa. La bottiglia evoca il messaggio, e l’arte è forse il vettore migliore del messaggio stesso. Con uno sguardo riesco a percepire una storia, un’emozione, anche dei sentimenti rispetto a quello che sto vedendo. Nell’immagine c’è immediatezza, e il binomio messaggio-arte è fondamentale”. Mi trovo in pieno accordo con lui: tramite l’arte si invia un messaggio e il messaggio a sua volta veicola l’arte.
Sguardi felici, emozionati. Di chi ha creduto in un progetto e adesso vede concretizzarsi l’idea. Come quelli del Direttore del Consorzio Carlotta Gori: “E’ la prima volta in cui tentiamo in maniera così incisiva di unire l’esperienza che abbiamo nella promozione del vino e la sua declinazione in chiave artistica e culturale. Stiamo lavorando alla candidatura del Chianti come paesaggio culturale patrimonio dell’Unesco, un territorio di una ricchezza storica e culturale inaudita. Chi ama bere bene, bere prodotti di qualità, difficilmente non è sensibile alla cultura; al contrario, chi ha una propensione alle esperienze culturali in genere non è insensibile al vino di qualità”. Su questa strada noi vogliamo continuare a lavorare”.
Contributo fondamentale a questa esperienza è quello dato dall’Agenzia TerraMedia PS con i curatori Davide Sarchioni, Fiammetta Poggi e Isaco Praxolu. Davide esprime il suo pensiero su questo progetto: “Le prime volte nascondono sempre un po’ quella voglia di mettersi alla prova. Veniamo dal mondo dell’arte contemporanea. Rispetto al concetto proposto ci siamo chiesti in che modo creare questo connubio, quali gli artisti da invitare, partendo dall’idea di lavorare sulla forma dell’iconica bottiglia bordolese”.
La scelta artistica e stilistica è ricaduta su un gruppo di artisti molto differenti in parte legati al territorio e in parte no, che hanno sposato l’iniziativa. Liberi di esprimersi rispetto alle suggestioni dei vini e dei paesaggi del territorio, assecondando le specificità della propria ricerca artistica. Liberi nella forma e nel concetto, ma con un punto di partenza comune con il quale confrontarsi: a Chianti Classico Bottle.
Iniziando dalla grande, coloratissima bottiglia davanti a noi, andiamo a scoprire gli artisti coinvolti e ciascuna delle loro creazioni:
Camilla Falsini
Titolo: Cosimo
Tecnica: Pittura su legno
Collocazione: Casa del Chianti Classico, Radda in Chianti
Nasce a Roma nel 1975. Street artist, una carriera a cavallo tra pubblicità e arte. Collabora con grandi marche (Nike, Adidas, Bombay Saphire, Lavazza), giornali e riviste importanti (Corriere della sera, Rolling Stones) crea murales ed istallazioni per committenti come Regione Sicilia, Comune di Roma e Pitti Immagine Uomo. Le sue opere sono popolate da personaggi enigmatici e simboli, ama sovvertire la prospettiva rifacendosi un po’ all’arte egiziana, come lei stessa riconosce.
è una delle più importanti illustratrici italiane. Le sue opere murali in esterno si trovano in tutta Italia.
Cosimo è la sua personalissima e coloratissima rappresentazione di Cosimo III de Medici, colui che definì esattamente la zona di produzione del chianti nel 1716, identificandola come terra capace di produrre vini di pregio.
Clet Abraham
Titolo: Casa in bottiglia
Tecnica: polistirolo riciclato e pittura
Collocazione: Palazzo Malaspina, San Donato in Poggio – Barberino Tavarnelle
Artista ironico e controverso, nasce in Bretagna nel 1966, da anni vive e lavora a Firenze. È noto per la sua Sticker Art, l’arte di strada in cui il messaggio è veicolato da adesivi applicati sui cartelli stradali, con i quali questo geniale artista esprime le sue idee in modo provocatorio e divertente.
Partendo dal suo quartier generale in San Niccolò le sue opere si diffondono nel capoluogo toscano fino ad arrivare a numerose altre città italiane ed europee.
Casa in Bottiglia è la reinterpretazione in chiave giocosa e quasi naif della bottiglia di vino Chianti Classico, trasformata in una fantasiosa abitazione, con porta, finestra, e una nuvola di fumo dal comignolo.
Eliseo Sonnino
Titolo: Tra cielo e terra
Tecnica: pittura a smalti e spray su bottiglia di legno
Collocazione: Piazza della Propositura, San Casciano in val di Pesa
Eliseo Sonnino nasce a Roma nel 1984, è un artista dal linguaggio puramente astratto. Conduce una ricerca nell’arte urbana, nel rapporto tra espressione artistica e metropoli. La sua arte gira intorno a quello che lui definisce dinamica del contrasto: di forme, di colori, di segni e di spazi. È dalla sovrapposizione di questi elementi che nascono le sue opere. Ha esposto e preso parte a progetti in tutta Italia, fino alla recente partecipazione assieme a Zap Galaxy nella mostra “Xora” presso The Good Space a Sidney.
Nella sua opera Tra cielo e Terra Sonnino ha elaborato un pattern visivo astratto di effetto camouflage in cui il paesaggio delle colline del Chianti Classico rivive con i suoi vigneti, colori e profumi.
Francesco Bruni
Titolo: Pilastro
Tecnica: mista su bottiglia di legno
Collocazione: partenza Eroica, Gaiole in Chianti
Nato a Firenze nel 1972 porta il nome di un incisore barocco, forse in qualche modo destinato a percorrere le strade dell’arte. Nelle sue creazioni spesso utilizza materiali di riciclo per raccontare il suo universo sospeso tra sogno e realtà. Partecipa negli anni a numerose mostre collettive e fiere d’arte come St’Art – Straburgo, Art – Rotterdam, Europ’Art – Ginevra, e Art Paris. A Berlino presenta tre mostre personali a cura di Gabriele Stroh. Tante le commissioni sul territorio da parte di Pitti Immagine Uomo e del Consorzio Gallo Nero.
Pilastro vuole esaltare l’idea di importanza del vino in questa zona, e rappresenta la bottiglia come simbolo per l’uomo di una produzione che nei secoli ha generato benessere sociale e ambientale, sviluppo e resilienza, reinterpretandola come pilastro del territorio del Chianti Classico.
Thomas Lange
Titolo: Il Satiro e il Gallo
Tecnica: pittura a smalti su bottiglia di legno
Collocazione: Piazza Matteotti, Greve in Chianti
Veterano di questo eterogeneo gruppo, pittore e scultore tedesco, amante del nostro bel paese dove trascorre parte dell’anno. Si rapporta con l’arte da un punto di vista esistenzialista: il tempo, e più concretamente il passato e la destinazione ultima dell’uomo. I suoi dipinti dalla pennellata e dal gesto energici, sono ritratti o paesaggi visionari eseguiti al limite tra astrazione e figurazione attraverso continue e complesse stratificazioni intese come sovrapposizioni di piani temporali differenti, dove emerge la figura umana che assume un significato centrale. Le sue opere e i suoi progetti sono stati esposti in gallerie d’arte e prestigiosi musei e fondazioni in tutto il mondo.
Il Satiro e il Gallo rielabora la bottiglia di legno in un dipinto tridimensionale ispirato alla storia passata e presente del territorio, dove emergono un grande volto ispirato a quello di un satiro etrusco e dalla parte opposta, la sagoma del gallo nero, simbolo del Chianti Classico.
Corn79
Titolo: Process of aging
Tecnica: Oxygrafia e smalti su bottiglia di legno
Collocazione: Piazza Guglielmo Marconi, Castelnuovo Berardenga
Riccardo “Corn79” Lanfranco nasce a Torino nel 1979. Insieme ad artisti di fama mondiale realizza importanti murales per la riqualificazione di aree urbane. Il suo lavoro trova spazio nelle pagine delle principali riviste dedicate al mondo del writing. Nel 2001 fonda “il Cerchio e le Gocce”, prima associazione italiana dedicata alla promozione della creatività urbana. Negli anni diventa ideatore e direttore artistico di importanti progetti di cultura urbana quali Street Attitudes, la decorazione della Sede del Toroc nelle XX Olimpiadi Invernali Torino 2006, il Picturin Festival, uno delle più grandi rassegne di arte urbana mai organizzate in Europa. Lavora inoltre come creativo per la Martini & Rossi e tutti i brand da lei distribuiti.
Dal 2008 è titolare di “Drip Studio”, specializzato in comunicazione visiva.
Process of aging vuole rappresentare la relazione poetica tra il processo di ossidazione sollecitato dall’artista e la vinificazione delle uve, entrambi accomunati dall’imprevedibilità e dall’azione del tempo.
Numero Cromatico
Titolo: Figura reversibile 22VB01
Tecnica: stendardo in tessuto lavorato a mano
Collocazione: Piazza del Comune, Castellina in Chianti
Parliamo di un collettivo artistico nato a Roma nel 2011, i suoi membri provengono sia dalle arti visive che dal campo della ricerca neuroscientifica, motivo del loro approccio scientifico all’arte. Sempre al passo con le nuove scoperte della neuroscienza, in ambiti particolari quali neuroestetica, estetica empirica, psicologia sperimentale, digital humanities e comunicazione visiva. I loro progetti si sviluppano in diverse direzioni: dalla pittura alle installazioni ambientali, dalle intelligenze artificiali a progetti editoriali, mostre, laboratori ed eventi divulgativi. Facendo uso del linguaggio talvolta in modo provocatorio.
Figura reversibile 22VB01 è l’unica delle sette opere a non essere rappresentata su un’enorme bottiglia ma su un grande stendardo. È una figura reversibile in cui si possono vedere una bottiglia oppure due volti che si guardano e si toccano. Il meccanismo della percezione e dell’illusione ottica si ispira alla psicologia della Gestalt e rappresenta un incontro. E questo ci riporta all’idea del vino proprio come incontro, convivialità e condivisione.
Personalmente ho sempre pensato che l’unione tra arte e vino sia un’idea affascinante quanto vincente. Il mondo ha bisogno anche un po’ di questo in fondo… di scambio, di unione, di convivialità. E perché no, di bellezza, di arte.
Un percorso eno-artistico di questo tipo è l’occasione di vivere un’esperienza culturale diversa, godendo delle varie meraviglie che offre questo incredibile territorio, di cui tanto si è parlato ma che non finiremo mai di scoprire.
La serata volge al termine. Riemergo dai miei pensieri e mi ritrovo qui, dove tutto è iniziato… un bellissimo chiostro, in una calda sera d’estate, e (che ve lo dico a fare) un buon calice di Chianti Classico.
Nella mia testa risuonano inevitabilmente le note di quella canzone…
“Message in a Bottle…” cantava un artista direi piuttosto famoso… pare sia anche amante e appassionato di vino… casualità?!