Un bilancio drammatico quello tracciato da Coldiretti Toscana: dall’inizio dell’anno si sono registrati 89 fenomeni atmosferici estremi, con un picco a marzo, definito “mese horribilis”, durante il quale si sono abbattuti 41 nubifragi in 31 giorni. Le conseguenze sono state pesantissime: danni per oltre 100 milioni di euro a famiglie e imprese agricole nelle province di Firenze, Pisa, Prato e Livorno.

L’ultima ondata di maltempo ha lasciato il segno, distruggendo vigne e campi di cereali tra le colline del Chianti e della Vernaccia, e tra Volterra (Pisa) e Colle Valdelsa (Siena). “In poche ore siamo passati dal caldo record alla grandine devastante” ha dichiarato Letizia Cesani, presidente di Coldiretti Toscana. “Colture pronte alla raccolta, come il vino, hanno subito perdite fino al 50%: molte aziende chiuderanno l’anno in perdita”.

I danni si contano anche sulle strutture: capannoni scoperchiati e terreni inondati. La zona più colpita è quella tra Specchiolla e Mazzolla (Pisa), cuore della produzione di foraggi e cereali, dove almeno 300 ettari non saranno più recuperabili. “Il 50% del mio raccolto è andato – racconta Loriano Cucini – gli steli spezzati e le spighe piegate. Così non possiamo andare avanti”.

Anche Simone Bensi, dell’azienda agricola Il Picchio, mostra sconforto: “La mia piccola vigna è completamente distrutta. Quest’anno niente vino”. Giuseppe Zizi, invece, è riuscito a salvare solo parte del grano: “Il favino? Lo lascio in campo. È andato”.

Le previsioni dell’ESA, l’Agenzia europea per l’ambiente, non sono incoraggianti: l’Italia ha già perso 135 miliardi di euro dal 1980 a oggi a causa degli eventi climatici estremi. Solo nel 2024, i danni sono stimati in 4 miliardi, e senza interventi adeguati potrebbero raggiungere i 100 miliardi entro il 2050.

“È urgente investire nella prevenzione – sottolinea Cesani – con reti antigrandine, impianti antigelo e innovazioni genetiche. Serve anche una riforma della gestione del rischio: oggi in Toscana solo 1 impresa agricola su 5 si assicura contro questi eventi. Ancora troppo poche”.