Cresciuto all’ombra del più blasonato Brunello, sono sempre stato visto come il fratello minore: il vino fatto con gli scarti del mio celebre parente o, tutt’al più, quello che rappresenta l’azienda nelle annate difficili. E invece no: ho una mia precisa identità. Sono il Rosso di Montalcino.

Sono più semplice e beverino, forse più adattabile, ma nelle mie vene scorre Sangiovese al 100%, e la mia forza viene da lontano. Quasi sempre mi trasformo e mi affino nelle botti di rovere, cercando di dare sempre il meglio di me.
La mia qualità non si discute, e mi sto ritagliando sempre più spazio grazie al mio carattere, che si abbina un po’ con tutto. È facile ricordarsi di me: semplicemente Rosso, ma di Montalcino!

È con queste premesse, con questa curiosità di scoprire ogni anno la continua evoluzione di un vino così rappresentativo del territorio, che non potevamo non essere presenti alla sua presentazione. Montalcino, nato come borgo etrusco, è di per sé un gioiello, e la Fortezza una maestosa presenza: è lì che oltre 60 produttori ci hanno accolto con entusiasmo e soddisfazione.

Da sottolineare anche l’importanza dei piccoli produttori, che hanno presentato vini di qualità, equilibrati e con una giusta presenza del legno in affinamento. Si è cercato sempre più di dare una linea precisa alla connotazione del Rosso di Montalcino, evitando di rincorrere le caratteristiche del Brunello.

C’era un pizzico di scetticismo per l’annata 2023, ma unanimemente ci siamo dovuti ricredere: abbiamo riscontrato vini di facile beva, freschi e molto eleganti.
Nonostante vi sia un’anima comune tra questi vini, i migliori cinque – secondo noi – di questo spavaldo e agguerrito territorio sono stati:

  1. Fattoi 2023

  2. Caparzo “Le Cadute” 2022

  3. Argiano 2023

  4. Il Poggione 2023

  5. Cortonesi “La Mannella” 2023