Per il secondo anno, l’Antico Ristorante Paoli ha ospitato i tartufi dell’azienda San Piero a Pettine in occasione di #fuoriditaste. Dai boschi secolari nel cuore dell’Umbria al numero 6 di via dei Tavolini, un menù di quattro portate all’insegna del tartufo.

Il Paoli è il ristorante più antico di Firenze, ristrutturato nel 1909 in stile neogotico e arricchito dalle lunette realizzate da Carlo Coppededé ispirate alle novelle del Decameron di Boccaccio e dalle ceramiche Cantagalli con gli stemmi dei comuni toscani antecedenti l’Unità d’Italia. Uno sguardo al libro degli ospiti illustri, che vanta firme di personalità d’eccezione come Puccini, Pirandello, Marinetti, Chaplin o Vittorio De Sica, per assaporare un’amuse bouche intrigante: la tartelletta al carbone vegetale con mousse di blu toscano al tartufo.

Una delle regine indiscusse del ristorante è la carne, e ad aprire la cena è stata una tartare di chianina finemente battuta al coltello, con crumble al tartufo e maionese di porcini. Quando nel menu si legge “mezzaluna”, ci si aspetta un raviolone di pasta fresca, ma questo piatto si è rivelato una vera sorpresa perché le mezzelune erano ben tre con burrata, burro e tartufo nero e scarpetta, un obbligo in Toscana in termini di apprezzamento del piatto nella sua interezza. Piatto iconico nell’autentica tradizione toscana è il filetto di chianina con porcini, parmigiano reggiano su letto di tartufo.

Una cena per veri amanti del tartufo che si è conclusa con un tripudio di quello che viene definito il cibo degli dei: un crumble al cacao, biscuit alla nocciola con ganache e tartufo nero pregiato.