BenBevuto o benBevuta a questo viaggio sensoriale attraverso le valli che abbracciano l’“Eccopinò 2025”, un evento che si è svolto il 13 gennaio nel Mugello nello Spazio Brizzolari, che celebra il Pinot Nero come non l’hai mai immaginato. Metti da parte, almeno per un attimo, il confronto con il sontuoso Pinot Noir di Borgogna: qui, tra i contrafforti dell’Appennino, ti guiderò a scoprire un’identità nuova, che sa di Toscana, di libertà e di leggerezza.

Il Pinot Nero delle nostre valli

Le valli toscane non vogliono imitare nessuno: vogliono raccontarsi. E lo fanno attraverso un Pinot Nero che ha il sapore della nostra terra. Pensa al profilo di una collina, al respiro di un’aria che si fa leggera e fresca mentre sale, al sole che accarezza le vigne con una dolcezza che solo la Toscana sa offrire. Qui, il Pinot Nero diventa espressione di un terroir unico, fatto di suoli calcarei e marne che ricordano le suggestioni francesi, ma con un cuore indiscutibilmente toscano.

È un vino che si presenta elegante, sinuoso, ma con un carattere più deciso. Il tannino è vigoroso, quasi caparbio, come un contadino che lavora la terra con dedizione e passione. Non si piega, ma si offre, raccontando storie di boschi, di sottobosco, di more e ciliegie nere. E c’è quella nota speziata, che danza sul palato come un soffio di vento tra i cipressi.

Appennino e contrafforti: la libertà di valicare

Se l’Appennino è la colonna vertebrale dell’Italia, l’Appennino toscano, dalla Garfagnana al Casentino, ne rappresenta le vertebre cerebrali. Qui, la natura si fa più riflessiva, pensante, come a voler guidare il resto del corpo. E i vini prodotti da Pinot Nero in queste terre riflettono questa essenza: sono vini che uniscono profondità e leggerezza, forza e grazia, proprio come le idee che nascono da una mente ispirata.

Qui, il Pinot Nero non è solo un vino, ma un gesto. Valicare i contrafforti è da sempre un simbolo di libertà. Non è forse vero che attraversare una valle è come sfiorare i confini della propria anima? Questa sensazione di leggerezza si riflette nel calice: ogni sorso è un invito a lasciarsi andare, a esplorare senza paura, a trovare l’equilibrio tra profondità e leggerezza.

E’ qui che il Pinot Nero toscano smette di cercare il confronto con la Borgogna e si fa portatore di una propria identità. Il tannino “più toscano” è il suo marchio distintivo: è come una stretta di mano vigorosa, un abbraccio sincero, che non teme di mostrarsi autentico. E questa autenticità è ciò che rende unico ogni calice.
L’esperienza sensoriale di Eccopinò 2025

Durante l’Eccopinò 2025, mi sono immerso in degustazioni che non sono stati semplici assaggi, ma veri e propri viaggi emozionali. Ogni calice un quadro impressionista, dove le sfumature di colore si mescolano a quelle di profumi e sapori. Il profumo della terra dopo la pioggia, l’abbraccio avvolgente del legno, la freschezza di un frutto maturo appena colto.
E poi la gente: i volti dei vignaioli, che raccontano la loro storia con mani segnate dal lavoro e occhi che brillano di passione. Sono loro i veri artefici di questa rivoluzione enologica, che restituisce dignità e orgoglio a un Pinot Nero che non ha bisogno di scimmiottare nessuno.

I vini degustati:

Casteldelpiano Melampo 2019: Fresco, spontaneo e immediato, ma con una gioventù ancora un po’ scapestrata. È un vino che sorprende con la sua vitalità, ma che promette maturità e armonia con il tempo.

Macea Macea 2021: Less is more. Personalità e carattere distintivo emergono grazie alle note vegetali date dalla vinificazione con il raspo. Un Pinot Nero per intenditori, che invita a riflettere.

Fattoria di Cortevecchia Primum 2018: Una bollicina di montagna che si distingue per la sua freschezza cristallina e la vivacità, come un soffio d’aria pura tra le vette.

Tenuta di Baccanella Baccarosso 2021: Un vino che danza tra piacevolezza e scorrevolezza, ma con un’anima ancora in cerca del suo equilibrio definitivo. Un viaggio affascinante verso una maturità che promette sorprese.

Terre di Giotto Gattaia Pinot Nero 2020: Tenace e tosto, con una parte tannica che grida Toscana. Un vino che racconta la forza della sua terra.

Il Rio Ventisei 2019: Il primo visionario, capostipite anche nell’eleganza e nella bevibilità classica del Pinot Nero. Un pioniere che sa incantare.

Bacco del Monte Monteprimo 2021: Un Pinot Nero “noir” caldo e avvolgente, come un abbraccio in una notte d’inverno.

Fattoria il Lago Pinot Nero 2022: Freschezza e piacevolezza in un calice che invita alla spensieratezza e al godimento immediato.

Borgo Macereto Il Borgo 2021: Leggerezza e semplicità elegante, un passo successivo per chi ama il Chianti Rufina e cerca nuove emozioni.

Frascole Frascole Pinot Nero 2019: Gusto pulito, piacevole e scorrevole. Un vino che accarezza il palato con grazia.

Ornina Ornoir 2019: Una vena balsamica mentolata di eucalipto che lo rende unico, con un sapore che ricorda un raffinato After Eight.

Brena Sopra 2020: Ai confini con l’Umbria, un Pinot Nero di carattere, quasi spirituale, che lascia il segno.

Sei pronto o pronta a lasciarti sedurre da questo Pinot Nero così autentico e sensuale? Sei disposto a liberarti dai pregiudizi, a guardare oltre le etichette e ad ascoltare la voce delle nostre valli? Versati un calice e raccontami…