Ziliani è un cognome che non lascia dubbi: immediatamente il pensiero va a Franco, illuminato enologo che negli anni ’60, lavorando per il conte Guido Berlucchi, “inventò” la Franciacorta, suggerendo al titolare dell’azienda vinicola bresciana, di produrre uno spumante “alla francese”. Da lì in poi è storia. I tre figli di Franco, Arturo, Cristina e Paolo, portano avanti l’attività di famiglia con spirito di costante innovazione, sperimentazione e crescita continua.
“In questi ultimi 10 anni – da quando l’azienda è andata a pieno regime – abbiamo continuato a studiare per capire e comprendere profondamente questo territorio, mantenendo un enorme rispetto per coloro che sono stati gli artefici di questa meravigliosa Denominazione. Adesso ci sentiamo pronti per poterci presentare a testa alta avendo raggiunto la qualità che inseguivamo. D’altronde le tappe della natura non possono essere bruciate…“ afferma Paolo Ziliani, Presidente di Caccia al Piano.
La tenuta nasce dalla ristrutturazione di un antico feudo venatorio datato 1868. Con 24,5 ettari di vigneti, suddivisi in 4 aree della DOC Bolgheri – ad altitudini tra 40 e 180 m.s.l.m.
ed una produzione di circa 140.000 bottiglie annue, Caccia al Piano punta tutto sulla selezione in vigna e le singole vinificazioni dei vitigni coltivati (Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc, Syrah e Petit Verdot per i rossi, Vermentino e Sauvignon Blanc per le uve a bacca bianca). L’età delle vigne va dai 13 ai 23 anni e sono rappresentate da quattro veri e propri cru: San Biagio, Grottine, Cantina e Le Bozze. San Biagio è la vigna più alta a 180 mt slm, suddiviso in 7 parcelle dove i terreni risultano essere molto eterogenei con presenza di argilla e calcare, ricchi di scheletro. La costante ventilazione e la vicinanza del mare, proteggono le uve da muffe e marciumi. I vitigni sono coltivati con 3 diverse forme di allevamento: cordone speronato bilaterale, alberello impalcato e guyot che variano a seconda della tipologia di terreno, vitigno ed esposizione.
Sotto la guida dell’enologo dell’azienda, Ferdinando Dell’Aquila, non solo vini a denominazione Bolgheri (Rosso, Bianco e Superiore) ma anche un’etichetta “fuori dal coro” territoriale: Cap Rosé, uno spumante metodo classico rosato extra brut, prodotto da Syrah e Merlot in parti uguali. L’amore di Paolo Ziliani per le bollicine è arrivata fino a Bolgheri tanto che qualche anno fa ha deciso di produrre uno spumante “easy to drink” (totalmente fatto in casa, pensato dalla vigna fino all’etichettatura presso Caccia al Piano). Millesimato con una breve sosta sui lieviti (9-12 mesi max e, anche se al momento c’è in sperimentazione un 36 mesi, l’obiettivo aziendale è continuare con un affinamento minimo): vivace, gustoso, freschissimo, croccante dalle note salmastre e perfetto per un inizio pasto.
Bolgheri DOC Bianco Lungocosta nasce da Vermentino con saldo di Sauvignon Blanc (30%) affinate separatamente per 9 mesi in piccole botti da 10hl il primo, barriques di rovere il secondo. La differenza tra le annate si percepisce tra la 2021, dal sorso agrumato fresco e una nota cremosa, morbida e la 2020, più matura e bilanciata, in un finale sapido di grande distensione.
Bolgheri DOC Rosso Ruit Hora Merlot (60%) oltre a Cabernet Sauvignon, Syrah e Petit Verdot, dei vari cru aziendali. 16 mesi di maturazione in botti ovali da da 35 – 50 hl e barriques per ogni vitigno, prima dell’assemblaggio a cui segue un riposo in bottiglia di 6 mesi. La mini verticale 2021-2020-2019-2008 ha scattato una fotografia dell’evoluzione del vino, in quattro espressioni molto diverse tra loro.
2021 salato e sanguigno, dal tannino ovviamente vivacissimo ma ben costruito, arriva in aiuto alla beva giovane una copiosa freschezza. Ottima prospettiva.
2020 spicca il frutto fresco, quasi piccante, in fase di evoluzione sia al naso che al palato, sembra necessitare di maggior attesa per compiersi al meglio, rispetto all’annata precedente.
2019 un vino teso, fresco, ricco di equilibrio e volume al sorso, frutti maturi e avvolgenti in un finale bilanciato che accompagna verso n futuro molto roseo.
2008 sorprendente ancora nella nitidezza del frutto, amarena e prugna, cenere e sottobosco. L’acidità perfettamente integra ne fa un vino succoso e invitante, complesso e dal delicato finale fumé.
Bolgheri DOC Superiore Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, un anno in barrique di rovere francese, 50% nuove e di secondo passaggio con ulteriore riposo sia in botti grandi che barrique per circa un anno.
2020 profondo e ampio, spazia dal frutto concentrato di more mature e foglie di mirtillo, liquerizia e polvere di caffè, grafite e chinotto. Avvolgente e scattante, una promessa per i prossimi anni.
2019 l’annata continua a raccontare bellezza e sobrietà, eleganza e ricchezza. Velluto in bocca, slancio e freschezza. Balsamico e ricco al naso, note di cacao in chiusura.
Il ventesimo anniversario è stato festeggiato celebrando un binomio tra Vino e Arte, nella vicinanza tra Natura e Bellezza: Caccia al Piano sta infatti ospita la Mostra “Satelliti”, una collettiva a cura di Giorgio Galotti. L’obiettivo è di avviare un racconto diffuso mettendo in relazione la storia e gli spazi dell’azienda, attraverso una serie di interventi di artisti invitati a sottolineare, con opere poste in diverse zone (vigna, interni, barriccaia, ecc.) il legame che si può instaurare tra i movimenti del cosmo ed il processo di vinificazione.
“Il nostro obiettivo adesso, è quello di espandere il nostro Brand investendo sempre di più sul territorio bolgherese. Abbiamo infatti appena concluso l’acquisizione di 5ha di terreno nella zona de Le Bozze, contigui ad alcuni vigneti già di nostra proprietà coltivati con uve Vermentino e Sauvignon Blanc. Questa tipologia di terreno, un misto di sabbie, limo, calcare e tufo, può dare eccellenti risultati anche sulle uve a bacca rossa. E’ per questo che abbiamo deciso di piantare Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.” conclude Paolo Ziliani.