L’8 maggio, la Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulle possibili contromisure commerciali contro gli Stati Uniti, in risposta all’imposizione di dazi punitivi voluti dall’ex presidente Donald Trump. Le tariffe americane includono un 20% sui beni UE (attualmente sospeso in favore di una tariffa del 10% per 90 giorni a partire dal 9 aprile) e un 25% sulle importazioni di veicoli e componenti auto.
Nel mirino dell’UE ci sono ora alcune categorie di prodotti statunitensi, potenzialmente soggette a dazi. Tra le opzioni c’è anche il vino statunitense, una prospettiva che preoccupa il comparto europeo delle bevande. Il segretario generale del CEEV, Ignacio Sánchez Recarte, ha dichiarato al portale The Drinks Business:
“Condivideremo le nostre argomentazioni per far uscire il vino statunitense dalla lista. In primo luogo, perché crediamo nel principio ‘vino per vino’ e abbiamo firmato con la nostra controparte statunitense un accordo per non includere il vino in qualsiasi controversia commerciale. In secondo luogo perché non crediamo che l’inclusione del vino statunitense nell’elenco sia utile agli obiettivi strategici dell’UE”.
Il settore spera dunque in un’esclusione del vino USA dalla lista delle possibili ritorsioni. La Commissione aveva già dato un segnale in tal senso rimuovendo il Bourbon dalle possibili tariffe a seguito delle forti pressioni ricevute dall’industria europea delle bevande alcoliche. Tuttavia, la tregua sembra fragile e temporanea.
La consultazione europea resterà aperta fino al 10 giugno e le opinioni raccolte saranno decisive per la definizione delle contromisure finali, qualora i negoziati commerciali con Washington non portassero a risultati concreti.
Il vino, dunque, rischia di tornare terreno di scontro in una guerra commerciale che potrebbe riaccendersi dopo anni di tensioni e tregue. Per l’industria vinicola dell’UE, l’obiettivo resta quello di proteggere un settore strategico, evitando ulteriori rappresaglie tariffarie e salvaguardando i delicati equilibri costruiti con la controparte americana.