In occasione dell’apertura di “Regina Ribelle – Vernaccia di San Gimignano Wine Fest”, abbiamo incontrato Irina Guicciardini Strozzi, presidente del Consorzio, per parlare di identità, territorio e sfide future per la storica denominazione del vino bianco toscano.

L’evento, che si svolgerà il 17 e 18 maggio 2025, animerà il centro storico di San Gimignano – patrimonio UNESCO – con un programma ricco e variegato: degustazioni itineranti, masterclass, incontri con i produttori, laboratori di abbinamento cibo-vino, il tutto pensato per coinvolgere appassionati, professionisti del settore e famiglie.

Presidente Guicciardini Strozzi, la Vernaccia di San Gimignano è da secoli legata a questo territorio. Cosa rappresenta oggi per San Gimignano?

“È l’anima di questo luogo. San Gimignano e la Vernaccia si sono sempre raccontati insieme. Fin dal 1276 abbiamo testimonianze scritte che parlano di questo vino, prodotto con attenzione e già allora considerato un bene prezioso. La sua storia è fatta di nobiltà, ma anche di concretezza: era il vino dei signori, dei papi, ma anche del lavoro contadino, dell’ingegno locale. Ancora oggi, rappresenta l’identità culturale ed economica del nostro territorio.”

Quest’anno il Consorzio ha presentato numeri molto importanti.

“Sì, la vendemmia 2024 ha dato risultati davvero significativi: sono stati prodotti 5.904.698 chili di uva, pari a 4.069.843 litri di Vernaccia di San Gimignano DOCG, con un incremento del 44,18% rispetto al 2023. Un dato che conferma il valore e la forza della denominazione, nonostante le difficoltà climatiche che ormai dobbiamo affrontare ogni anno. Anche in questa annata, la Vernaccia ha saputo adattarsi, offrendo un vino snello, profumato, di grande interesse aromatico.”

Il tema del clima è sempre più centrale. Come risponde la Vernaccia a queste sfide?

“La risposta è nella sua storia: è un vino che da secoli cresce qui, su queste colline, e ha sviluppato una naturale resilienza. La sua capacità di adattarsi è la sua forza più grande. Ogni vendemmia è una sfida, ma anche un’opportunità per riscoprire profumi e caratteristiche diverse che raccontano questo territorio in continuo mutamento.”