Fiore di Maggio, ancora più floreale [VIDEO]

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La Toscana è una regione notoriamente dedita alla produzione di vino rosso, ma insieme ai bianchi di Bolgheri ed alla Vernaccia ci sono zone dove nascono bianchi davvero interessanti.

Al passato Vinitaly ho il piacere di assaggiare il Fiore di Maggio 2016, dell’azienda San Giorgio a Lapi un vino bianco che grazie all’aggiunta di una fermentazione, acquista profumi davvero unici.

“Quest’anno Fiore di Maggio bianco è la novità che abbiamo creato in azienda” – racconta Luca Simoni – “ogni anno grazie alle tecnologie cerchiamo di creare sempre qualcosa di nuovo, sempre più sano e pulito, mantenedo la tradizione”

Il 2016 è stata una annata davvero bella, soprattutto per i bianchi, grazie alle temperature non troppo elevate, ed alla ventilazione che comunque a mantenuto soprattutto nel senese, le uve sane restituendo prodotti davvero profumatissimi.

“Al Fiore di Maggio, 40% di Malvasia e 60% di Trebbiano quest’anno abbiamo aggiunto una fermentazione” – racconta Luca – “il vino è una cosa viva, fa una fermentazione principale grazie ai lieviti, e noi abbiamo aggiunto quella Manolattica. Una fermentazione secondaria che abbassa il livello di acidità cambiando la profumazione del vino”

Al naso il Fiore di Maggio 2016 aggiunde ai frutti come il limone ed arancio tipici della Malvasia, un ricchissimo bouquet di sentori floreali.

“Un vino da assaggiare, una poesia proprio a livello gustativo” – continua Luca –“ morbido e bevibile, un vino che lo bevi e non ti rendi conto di averlo bevuto”

L’amico Luca, è entrato di diritto a far parte della personalissima categoria dei “Vignaioli 2.0” e con il suo Fiore di Maggio ha fatto ancora bingo. Davvero un buon vino bianco, che si fa apprezzare anche dagli amanti del rosso, grazie alla buona struttura che lo caratterizza.