Vin Santo, la gemma del Chianti Classico [VIDEO]

Seminari, eventi e confronti, il Consorzio del Vino Chianti Classico è impegnato nella promozione e valorizzazione del vino dolce chiantigiano, autentica eccellenza Toscana.

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E’ una gemma del territorio chiantigiano, una tradizione che si tramanda da generazioni. Il “Vino Santo” affonda infatti le sue radici nella storia, ed oggi il Consorzio del Chianti Classico lo riscopre e valorizza attraverso seminari e incontri dedicati a questo magnifico vino dolce.

“Ogni famiglia chiantigiana produce qualche bottiglia di Vin Santo” – racconta Giovanni Manetti, presidente del Consorzio del Vino Chianti Classico – “anche se non è proprietaria di vigneti, si fa dare delle uve e lo produce. Per noi toscani è il simbolo dell’accoglienza, ed un buon vinsanto deve essere mediamente dolce, con un ingresso morbido in bocca, riempire il palato ma con un finale asciutto. Al naso deve avere un ampio spettro di frutta appassita, insieme a queste due cose la dolcezza e la freschezza.”

Vini che nascono generalmente da uve autoctone e da processi di produzione ancestrali tramandati di generazione in generazione, e che oggi possiamo conoscere in un volume edito da Giunti.

“Questo libro racconta le tecniche, le tradizioni e i territori in un viaggio sensoriale che attraversa il Bel Paese” – racconta Massimo Zanichelli, autore de ‘Il grande libro dei vini dolci d’Italia’ – “presenta i vini secondo un’inedita suddivisione per colori e temi: dal giallo paglierino del Moscato d’Asti al dorato degli aromatici di montagna, dall’ambrato del mare al mogano del Vin Santo, dal rubino dell’Aleatico al porpora del Recioto della Valpolicella.”

Il nostro invito è quello a riscoprire il “Vin Santo”, magnifico prodotto della nostra tradizione, facendo ben attenzione però alla scelta sul mercato.

“Il nostro consiglio al consumatore” – prosegue Giovanni Manetti – “è quello di scegliere e acquistare Vin Santo del Chianti Classico DOC, dove è possibile trovare la garanzia dell’origine e della qualità del prodotto stesso”

Un particolare ringraziamento a Lorenzo Pecchioni del portale www.e-archeos.com per la cessione di alcune immagini tratte dal documentario “Il Vino e il Santo