Piazza Matteotti a Greve in Chianti ha sempre il suo fascino, qui si trova Diversus piacevole ristorante dell’Hotel del Chianti attivo ormai da due anni.

“Stavamo morendo, abbiamo quindi deciso di dare una ristrutturata ed aumentare i servizi tra cui la cucina” – raccontano i proprietari Francesco Bussotti e Bernard Buys – “eravamo stanchi del solito “toscano” abbiamo quindi deciso di dedicare il nostro menù al pesce, prodotti freschissimi e di alta qualità.”

La serata è speciale, l’invito è quello ad assaggiare i vini della Fattoria Savignola Paolina storica fattoria nata nel 1780, situata a Greve in Chianti sulla strada che porta a Lamole.

“Con mia moglie Manuela siamo i titolari dell’azienda, ma le autrici di questi vini sono Alessandra ed Eleonora” – racconta Luzius Caviezel, Fattoria Savignola Paolina –  “Paolina Fabbri Curcio è stata la prima donna ad entrare nel Consorzio del Vino Chinati Classico e come azienda, seconda nel Chianti ad imbottigliare, una vera e propria antesignana della moderna concezione de vino.”

Manuela e Luzius Caviezel

Con questa scelta l’azienda torna alle radici, tre donne ai vertici della gestione e produzione della fattoria, una vera e propria startup, un rilancio basato sui giovani e sulle nuove idee produttive.

“Siamo proprietari da 4 anni” – racconta Manuela Caviezel Chassis, Fattoria Svignola Paolina – “il nostro progetto è quello di farla tornare a risplendere come in antichità, stiamo già lavorando al restyling delle etichette e sui nuovi vini. Abbiamo realizzato il nostro sogno, quello di produrre vino, amiamo la Toscana e stare qui per noi è un bellissimo risultato.”

La scelta chiara: produrre vini che riportano alla tradizione. L’impegno in vigna è da sempre quello del rispetto della natura e biodiversità, minimizzando l’utilizzo di prodotti ausiliari, grazie anche alla particolare attenzione durante la vendemmia.

Alessandra Pianti – Eleonora Maoddi

La degustazione ha inizio con il Chianti Classico 2015 in abbinamento ad una vellutata di zucca mantovana con croccante di parmigiano e tartufo uncinato.

“85% Sangiovese e 15% Colorino, il nostro Chianti fa una affinamento per 14 mesi 2/3 in acciaio e 1/3 in barrique” – spiega Alessandra Pianti, enologia della fattoria – “questa annata ci ha restituito un vino con grande potenziale, il colore è porpora con riflessi rubino”

Al naso frutta a bacca rossa, ciliegia, in bocca é asciutto ed elegante, tannini importanti ma piacevoli, i profumi hanno tutta quella la bella influenza delle terre di Lamole, restituendo freschezza e un piacevole tratto minerale.

“La riserva 2014 ha causa della non bellissima annata ha una bassa concentrazione” – spiega Eleonora Maoddi, enologa di fattoria – “ma questo Chianti è comunque un ottimo prodotto grazie al buon lavoro fatto in cantina.”

Al naso arrivano bene le spezie, pepe bianco e tabacco, in bocca é fine, ma pulizia e l’eleganza emergono bene, l’abbinamento è con un risotto acquerello al Chianti Classico con radicchio tardivo, fonduta di pecorino e crispy di rigatino.

La riserva 2013 arriva accompagnata ad un guancia di vitello in salmì con sedano rapa al cardamomo e polenta morbida, l’annata è sicuramente buona e l’affinamento ha ammorbidito i tannini, al naso frutta a bacca nera, mirtillo ma anche prugna, poco persistente in bocca.

La riserva 2011, che ha ricevuto 92 punti da James Suckling, arriva accompagnata da una selezione di formaggi vaccini e un ottimo gorgonzola di capra. Un vino di bella struttura, al naso le spezie sono importanti, in bocca è morbido ed equilibrato. Nonostante i suoi sette anni questo Chianti ha ancora un bellissimo fruttato, l’abbinamento ad i formaggi è sicuramente perfetto. Sicuramente il mio vino preferito della serata.

In chiusura, inatteso ed in anteprima arriva “Mio”, il sangiovese in purezza che farà parte della nuova linea di vini di fattoria.

“Stiamo lavorando sulle nuove linee di vino” – spiega Luzius – “credo molto in questo Sangiovese in purezza, sarà il nostro vino top di gamma, una produzione limitata di massimo 1000 bottiglie. Le nuove etichette di fattoria avranno solo il nome di Savignola, ma Paolina rimarrà comunque con noi, la riserva porterà il suo nome.”

Allora in bocca al lupo a questa nuova startup, il potenziale per raggiungere grandi risultati c’è tutto.